Celeb Car Crash - People Are The Best Show [Recensione]

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I Celeb Car Crash sono una band italiana che in realtà d’italiano ha ben poco.

Ecco: stop, rewind e qualche precisazione:

i Celeb Car Crash fanno rock, nel senso più ampio, vasto e tipicamente anglofono (diciamo pure americano) del termine:

Rock di quello granitico e radiofonico che in realtà oggigiorno forse caratterizza più che altro l’Europa centro-settentrionale (basti pensare ai sempiterni svizzeri Gotthard, passando per tutta la scuola metal tedesca che molto spesso col genere ha parecchio a che fare).

Italia Sì, Italia No

Non parliamo quindi di una cover band di Vasco Rossi (e ci mancherebbe), ma nemmeno di esperimenti squisitamente originali dal sapore mediterraneo come potevano essere i Litfiba delle origini, o (andando ancora più indietro) i capisaldi del prog-rock italico come PFM, Banco del Mutuo Soccorso, Orme e via dicendo:

I CCC hanno un’attitudine molto più prossima alla nostra scuola “metallara”, quella che cioè difficilmente s’è immischiata con le sonorità proprie di casa nostra (salvo qualche rara eccezione)…di questo però parleremo meglio tra qualche paragrafo.

Anni ‘90

Celeb Car Crash

La scuola è infatti inevitabilmente quella vecchia-ma-non-troppo, la stessa che per intenderci attingeva a piene mani dalle fondamenta del rock settantiano:

Soundgarden, Stone Temple Pilots, Alice in Chains…tutta quell’allegra (‘nzomma) marmaglia che un po’ ingenuamente si bollò con la definizione grunge (per il sottoscritto in realtà parecchio frivola).

Volendola dare per buona, un po’ per pigrizia e un po’ per comodità, potremmo senz’altro dire che i CCC sono inquadrabili abbastanza bene nella fascia (micatanto)post-grunge dell’alternative rock. (e così i wikipediani son contenti)

Cover

Celeb Car Crash

Menzione di merito all’artwork di Maleonn, visionario artista cinese noto per collaborazioni con il Guardian e la BBC:

Da profano forse lo interpreto nei modi sbagliati, ma m’ha strappato un ciccionissimo sorriso.

Spotify

Xab Track

La canzone che chiude il lotto, Nearly In Bloom, veramente molto bella (e aggiungerei anche la seconda metà di The Whereabouts).

Produzione

Per chi scrive, una delle cose immediatamente belle di People Are The Best Show è ascoltare com’è stato mixato, come il tutto suoni corposamente coeso…e, pure qui, spiccatamente americano (Un non so che da Alter Bridge?) complimenti vivissimi quindi ai produttori.

People Are The Best Show

People Are The Best Show è un bel disco rock onesto, che oggigiorno non ti perdona nessuno.

Forse nemmeno io.

È suonato bene, è ispirato il giusto e conta dietro l’esperienza di chi sa fare il proprio mestiere e spendere bene il proprio budget…

però?

Però non è nulla di nuovo sotto il sole, e anche se non ne aveva certamente la pretesa o le intenzioni, questo fatto finisce per pesare parecchio negli attimi immediatamente successivi all’ascolto.

Passione vs Successo

Celeb Car Crash

A tutti piace tifare per la prima, ci mancherebbe…

Tuttavia il concetto di “successo” non va necessariamente interpretato come contratti milionari, grupies e jet privati:

Lasciare un segno, tracciare un solco memorabile tra quel che c’era prima e ci sarà dopo l’ascolto, farti ripensare a quello che hai appena sentito indipendemente dal nome di chi lo ha suonato

se anche un solo ascoltatore dovesse pensare questo, per me potremmo parlare di un piccolo successo, almeno dal punto di vista artistico.

Ecco: in questo caso, onestamente, quell’ascoltatore non sono io.

People Are The Best Show l’ho percepito come un disco “di mestiere” di una band americana di vent’anni fa che si diverte ancora a suonare…qualcosa di simile a quanto dissi per Lightning Bolt dei Pearl Jam, o che potrei dire di molte cose nuove dei già citati Alter Bridge

Sensazioni eh, certo:

perchè quando subentra il raziocinio, ci rendiamo subito conto di come qui si parli di due realtà completamente differenti.

Italia GNAMME

E affrontiamola allora, questa benedettà realtà:

Questo tipo di rock di matrice USA, da tempo sdoganato a livello globale, te lo offrono praticamente a tutte le latitudini del globo.

Ed è un problema ?

Di base probabilmente no, ma ad un certo punto viene da chiedersi se questa “globalizzazione sonora” non finisca per essere completamente isolata dal proprio contesto socio-culturale.

A mio modo di vedere, il rock (e molti dei suoi derivati) funziona soprattutto quando è ben radicato nelle sue radici, anche quando va (inevitabilmente) contaminandole con scale blues e power chords.

E certo: quel che ne esce poi non è necessariamente bello (per dire…), ma se non altro è percepibile come autentico, originale, inedito.

E io, d’inedito, in People Are The Best Show non c’ho sentito granché.

Verdetto

Non è certamente negativo…ma decisamente neutro. E per un disco rock, forse questa è la cosa peggiore

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