Capricciosa Orange Road - È quasi magia Johnny

5 minuti di lettura

ATTENZIONE - QUESTO POST CONTIENE ALTE DOSI DI NOSTALGIA

Se vent’anni fa aveste domandato agli adolescenti quale fosse il triangolo amoroso per eccellenza probabilmente vi avrebbero snocciolato il celeberrimo Brenda - Dylan - Kelly…ma, interpellando i più pischelli, la risposta sarebbe stata una sola: Sabrina - Johnny - Tinetta (o, canonicamente parlando, Madoka - Kyusuke - Hikaru). 1

sabrina-johnny-tinetta

Mettetevi comodi, perché il trenino della nostalgia ha appena iniziato a fare ciuff.

Sigla!

JOOOOOOOOOOHNNY

A differenza dei vari Evangelion, Cowboy Bebop e Slam Dunk del caso, non ci troviamo di fronte ad un prodotto senza tempo, o comunque un anime che possa dirsi troppo esente da critiche:

Orange Road a vederselo è lungo, lento, spesso intrinsecamente ripetitivo…e lo è nonostante i risultati delle varie “equazioni amorose” siano abbastanza chiari e scontati sin dal primo episodio.

Tutto qui?

No, c’è ancora questo gancio destro:

La componente sovrannaturale della storia, così come le questioni di collettività scolastica, non hanno mai uno straccio di approfondimento:

la vicenda si sposta molto poco dai tre protagonisti principali, rischiando molto spesso di congelarsi.

Ma…ma sei un mostro! Un criticone bastardo! MUORI!

è quasi magia Johnny

EH! Quanto mi piace giocare d’anticipo.

Fermi: da queste parti il sottoscritto non si lascia mai andare a delle stroncature gratuite.

Fate un bel respiro.

Tranquillizzati?

Benissimo!

Ora diciamo CHE QUESTO CARTONE E’ TUTTO UN DANNATISSIMO… … …

Gioiello.

Sì.

E preciso che non intendo rinnegare nessuna delle critiche con cui ho aperto il post, penso siano abbastanza obbiettive e motivate, nonché comuni alla stragrande maggioranza delle commedie romantiche manga (anche quelle più moderne).

Ma allora….

Perché Orange Road è così bello?

è-quasi-magia-Johnny

Perché le peripezie di Johnny/Kyusuke hanno coinvolto così tante generazioni d’italiani, tanto da renderlo per un periodo una sorta di cavallo di battaglia dell’ascolto per la vecchia Mediaset ? (un dragonball anteliteram, se vogliamo)

Non è facile rispondere a questa domanda.

Intanto, Izumi Matsumoto è un ottimo autore e un buon narratore, capace di venderti sempre lo stesso piatto ricucinandolo ogni volta in dieci modi diversi:

uno di quelli che chiamerei “Maestro dell’Archetipo”, ovvero i migliori mangaka per ragazzi (nonché, chi più chi meno, tutti gli autori di storie in senso lato).

Archetipi Manga

è-quasi-magia-Johnny

Lasciamo perdere la narrativa in generale: manga (e videogiochi) giapponesi da sempre funzionano giocando palesemente sugli stereotopi, in un modo vagamente paragonabile alla nostra Commedia dell’Arte, ma moderno e articolato:

la ragazza carina e scontrosa è la tsundere quella morbosamente pucciosa e spietatamente gelosa (come la nostra Hikaru/Tinetta) la yandere e così via.

Dovendo gestire tutti questi ingredienti, ampiamente testati e di sicuro gradimento per il proprio pubblico, il rischio di scadere nella noia, nella retorica e nel già visto è quasi fisiologico:

La capacità del suddetto maestro sta nel saper rigirare gli elementi a suo vantaggio, narrando qualcosa di ugualmente avvincente e appassionante nonostante la macedonia “riciclata” dei frutti che compongono la sua storia.

La Regina del Celebrità

è-quasi-magia-Johnny

E, parlando del frutto principale, torniamo a una delle prime risposte alla domanda “perché Orange Road è così bello?”:

lei.

SU LE MANI!

Sabrina/Ayukawa ha rappresentato un sogno tra l’erotico ed il romantico per tanti bimbi in crescita, una delle varie regine del celebrità dell’infanzia anni ‘80-‘90, e quindi un importantissimo aggancio per il pubblico maschile (certamente più abituato ad altri generi, almeno in Italia).

Allo stesso modo, ha incarnato il modello della ragazza grintosa, un po’ ribelle, indipendente e con molto più sale in zucca del protagonista maschile, dimostrandosi una figura memorabile pure per molte ragazzine.

La Terza Incomoda

è-quasi-magia-Johnny

A dirla tutta, vale anche per Tinetta/Hikaru, in genere personaggio fin troppo sottovalutato e bistrattato (non senza QUALCHE ragione eh), in realtà possedeva retroscena e sfaccettature interessanti, specie considerando gli anni in cui è stato scritto.

La Domanda da 1 milione di Yen

Analizzando un minimo questo cartone, possiamo confermare che è e resterà per sempre una pietra miliare del suo genere, una leggenda della sua epoca di riferimento:

Coi suoi disegni, le splendide musiche j-pop (e pure la bella sigla italiana cantata dalla D’Avena) ma soprattutto con i suoi protagonisti, tanto ingenui quanto smaliziati e moderni per gli standard dell’animazione a noi pervenuta.

Ma la Domanda, dicevamo…

Orange Road può piacere anche ad un ragazzino di oggi?

è-quasi-magia-Johnny

Temo di no.

E a scriverlo mi piange il cuore.

Preciso: no, non credo sia un discorso legato solamente a bambini-adolescenti che vanno degenerando sempre più, o al fatto che oggi possano godere di una scelta mediatica abnorme

Credo piuttosto si tratti di un fattore fisiologico dell’opera in se.

Orange Road da un lato possiede tratti in comune con Il Laureato (che tra l’altro in un episodio va pure citando), e quindi può certamente fare ancora breccia nei cuori di taluni giovincelli più romanticamente vecchia scuola…ma resta anzitutto un anime che sente molto il peso dei suoi anni, tanto per limiti tecnici quanto per una mera questione di cifra stilistica.

Shh. lo so.

Lo so.

Sono tutte cose che noi che ci siam cresciuti molto spesso non vediamo o facciamo finta di non vedere.

E, tutto sommato, non è detto che questo debba essere per forza un male, eh !

Orange Road è spietatamente e splendiamente figlio della sua epoca:

Non ha un’epopea trascinante dietro, non possiede chissà quali picchi di trama, trip psicotici o colpi di scena narrativi che possano “giustificare” la sua preservazione…è una storia semplice, costruita sul più classico dei canovacci romantici: il triangolo (NO!) unito ad un tenero, amabilissimo humor giapponese.

E, dalla sua uscita sul finire degli anni ‘80, tutto questo era esattamente ciò che doveva essere, per noi pure di più avendo rappresentato una presenza fissa nel palinsesto del Biscione per un decennio abbondante. (sfido a trovare un anime dello stesso genere con un simile impatto in Italia)

Oggi bisogna rendersi conto che il mondo è cambiato, e che il potenziale pubblico di Orange Road non è più la massa di adolescenti, ma una nicchia composta da uno sparuto gruppo di nostalgici., magari sommati ad alcuni giovani estimatori che si sentono fuori posto tra i propri coetanei.

Gente molto fortunata, se volete il mio parere: oggigiorno Orange Road avrà pure una platea molto più ristretta, ma è un anime che merita sempre di essere visto.

  1. Specifico che ho seguito rispettivamente la versione mediaset (censurata) da bimbo, e quella riveduta e corretta dalla Yamato Video all’incirca quattro-cinque annetti fa. Mai letto il manga però, quindi le mie osservazioni sono legate esclusivamente alla serie animata 

Etichette:

Aggiornato:

Commenti

Jester88

mi sono iscritto apposta per applaudire digitalmente a questo articolo, spieghi benissimo cosa significava vedersi un Anime una volta e dici bene quando, anche con tutti i suoi difetti, certe cose passassero alla grande. Altri tempi, ahimé.

Scrivi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. Sono segnati i campi obbligatori *

Caricamento...