Sulla Lega: Toni Iwobi, il Sud
In questi giorni ha fatto molta notizia l’elezione di Toni Iwobi, primo senatore nero della Repubblica Italiana, candidato con la Lega di Salvini.
La cosa desta inevitabilmente un certo scalpore, e si presta a molte polemiche ed ironie.
L’effetto Uncle Tom o, allargandola, foglia di fico dietro cui nascondere i peggiori istinti, mi ha fatto pensare ad un’altra “sorpresa” figlia del risultato post-elettorale:
La Lega a Sud
Anche qui: s’è fatto parecchio rumore per il numero di voti conquistati da Salvini a sud…ma, a voler ben vedere, è una cosa che può sorprendere solo chi la Lega la conosce a livello superficiale.
C’è un punto fondamentale che deluderà molti neoborbonici e vecchi virtuosi della “purezza padana”:
Il Nord, specie nelle grandi città, è composto per massima parte da gente con ascendenze meridionali.
Davvero, checché ne dicano i video di Casa Surace, è sempre più unico che raro trovare qualche nativo del nord senza “parenti diggiù”.
Non per niente, un sacco di leghisti della prima ora erano “terroni”.
Leghisti Terroni
Qualche esempio ?
Gianluigi Paragone, nato a Varese da genitori beneventani, fu direttore de “La Padania” ai tempi del primo Bossi…e per la cronaca, oggi è un Senatore del Movimento 5 Stelle.
Caso isolato ?
Ma manco per niente:
Il defunto Gianluca Buonanno (origini pugliesi), il “celebre” Francesco Belsito (nato a Genova da una famiglia calabrese), Roberto Cota (padre foggiano)…andando nel personale, Manuela Marrone, la stessa Lady Bossi, è sicliana per metà.
La Lega Nazionale
La svolta nazionalista di Salvini è quindi figlia di un inevitabile capolavoro politico visto che, anche senza tirare in ballo i vari scandali e la ‘ndrangheta, il vecchio Carroccio sarebbe stato fisiologicamente destinato ad estinguersi.
Salvini
Per cominciare, Salvini è uno dei migliori comunicatori in questa fase della politica italiana.
Del resto, di esperienza ne ha da vendere:
Con un linguaggio popolare, un passato da Comunista Padano che all’epoca non disdegnava gli oggi tanto bistrattati centri sociali (chiedere al Leoncavallo), Salvini nella vita ha fatto praticamente SOLO il politico di professione, esattamente come un D’Alema qualsiasi, cominciando già nei beati anni ‘90.
Anche per questo, è sbagliato definire Salvini un fascista, un razzista, un estremista eccetera eccetera.
Pure quando certi toni effettivamente li accarezza, intendiamoci.
Più che altro, Salvini è un mirabolante opportunista, capace di seguire ed indovinare agilmente gli umori del popolo, anzitutto quello più periferico e povero dell’ex cetomedio/proletario orfano della sinistra.
un uomo coerente
Da questo punto di vista, è straordinariamente speculare a Renzi, che stando a “sinistra” intercettava il voto di industriali, banche e ceto alto-borghese.
Non a caso, pure Renzi è un finto giovane che vanta un’esperienza politica quasi ventennale.
Morale
Amici stupiti ed indignati: abituatevi.
Perché Salvini incarnerà quasi certamente il futuro del centrodestra italiano e, se continuerà all’opposizione, probabilmente guadagnerà sempre più consenso tra meridionali e immigrati regolari.
Commenti
Emerson
tutto sacrosanto, bravo. Da terro-padano di seconda generazione, osserverei poi come il discorso qui a nord diventerà molto spesso analogo per molti stranieri (i cinesi, per esempio, a milano spesso sono integrati più di tanti meridionali…) nei fatti ci ritroveremo un nord sempre più naturalmente cosmopolita e un sud più incasinato, per il semplice fatto che giù c’è un’amministrazione secolarmente e complessivamente peggiore mentre a nord circolano molti più soldi.
Xab
Assolutamente d’accordo con te:
come dico sempre, non è mai tanto una questione di razza/religione ecc. quanto più il solito, vecchio scontro sociale tra poveri e ricchi.
Un nigeriano ricco viene digerito molto meglio dal tessuto sociale rispetto ad uno povero, pure se questo è cresciuto in Italia e la conosce meglio del proprio paese natale.
Io alla fine penso che tutto passi dalle condizioni economiche del “fu” ceto medio, perché culturalmente l’Italia è da sempre un paese fatto di mescolanze etnico/religiose che poi hanno via via contribuito ad un unico, sfaccettato (e talvolta sgangherato) universo culturale in cui si si riconosce.
Poi logico, servirà del tempo ma come dici tu molti cinesi sono a tutti gli effetti i nuovi lombardi (e spesso hanno un accento più milanese dei milanesi “veri” :D)
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