La Morale di Baldur’s Gate

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Ho deciso di aprire questo 2018 così come l’ho ludicamente finito, vale a dire riterminando, dopo tanti anni, la celeberrima saga di Baldur’s Gate, approfittando nella sua ultima incarnazione:

le Enhanced Edition ad opera di Beamdog.

Baldur's Gate Enhanced Edition

Questa “recensione-panoramica” è abbastanza pachidermica (al solito amo perdermi in svariate fregnacce, capitemi) ergo la strutturerò in punti salienti, in modo che ognuno possa concentrarsi sul determinato argomento d’interesse.

NPC Baldur's Gate Enhanced Edition

Anzitutto, prima di parlare della EE, andiamo ad analizzare un paio di punti legati alla serie classica.

Il variabile ritmo lento di Baldur’s Gate

Baldur's Gate Enhanced Edition
Baldur's Gate 1

Non si può parlare in modo preciso di “un” gameplay di Baldur’s Gate, poiché fondamentalmente relativo alle precise scelte del giocatore:

Uno smaliziato ladro/guerriero picchiatore da mischia, equipaggiato a dovere e con qualche “buff” magico a disposizione può tranquillamente terminare il gioco senza l’ausilio di un party giocando a ritmo serrato (ai limiti dell’action) senza pianificare praticamente nulla…posto che sappia muoversi abbastanza bene in un RPG della “vecchia scuola”.

Viceversa, un più canonico ed eterogeneo gruppo d’avventurieri (Protagonista + splendidi NPC Made in BlackIsle) paradossalmente spesso e volentieri necessita più impegno…o meglio, lo necessita se siete interessati a far portare a casa la pelle a tutti quanti.

Vecchiaia

Baldur's Gate Enhanced Edition
Baldur's Gate 2

Già all’epoca della sua uscita ho sempre sostenuto come uno dei difetti fondamentali di Baldur’s Gate stesse nella mole di incessanti combattimenti, spesso più “intoppi spezza-ritmo” più volti a far sprecare incantesimi a Maghi e Stregoni che nel rappresentare vere e proprie sfide appaganti (che ohi, non mancano: chiedete alla Fortezza dell’Osservatore, certi Lich o qualche Drago a caso).

In questo senso, le meccaniche di D&D in questo aiutano poco, idem l’aspetto “ruoloso” decisionistico mai davvero portato fino infondo dalla serie (ma per quello esiste Planescape: Torment)

Tempo e Immensità

Baldur's Gate Enhanced Edition
Baldur's Gate 2

D’altro canto, traghettare il proprio protagonista dalle quattro mura di Candlekeep per portarlo a scenari degni dell’Epica del miglior fantasy è una di quelle cose che ha effettivamente pochi eguali nel mondo dei videogiochi, e di cui nessun esponente moderno ha davvero saputo cogliere l’eredità:

Indipendentemente da allineamento, percorso o battaglie il nostro protagonista di Baldur’s Gate parte ragazzino e finisce veterano, e il bello è che gli altri questo lo sanno.

Lo sanno i membri del gruppo, i nostri vari nemici, perfino le fugaci comparse come Elminster e Drizzt (nomi che tutti i conoscitori dei Forgotten Realms conoscono molto bene).

Enhanced Edition

Baldur's Gate Enhanced Edition
Uno dei nuovi NPC

Le nuove edizioni Beamdog fanno un lavoro certosino per quanto riguarda compatibilità, ottimizzazione del vecchio Infinity Engine e resa su macchine moderne(tanto che non si capisce come mai dalle parti dell’Obsidian si ostinino ad utilizzare quel mattone dello Unity, ma vabbè)

…in compenso, escono decisamente dal seminato quando ci mettono “del loro” nell’ambito creativo:

Gli NPC (e le relative quest) aggiunti sono ovviamente facoltativi, ma in ogni modo spesso estremamente “stonati” e fuori posto se paragonati ai personaggi classici, e diciamo pure che parliamo di gente decisamente poco memorabile:

Personalmente posso parlare nel dettaglio giusto di Hexxat (portata avanti fino alla fine) e Dorn (parcheggiato con GIOIA subito dopo l’inizio di Throne of Bhaal):

Ecco, sembrano i classici personaggi precotti e volutamente stereotipati che trovate alla fine dei vari manuali supplementari di un generico GDR fantasy.

La main quest di Hexxat, in particolare, rappresentava potenzialmente un’occasione per esplorare altre parti degli sterminati Forgotten Realms, ma all’atto pratico si risolve in una storia scialba che viene per giunta narrata peregrinando tra alcuni dei dungeon peggio escogitati del mondo isometrico.

Neera (che ho usato solo in BG1 per questioni di “spazio” e allineamento) sembra aver avuto uno sviluppo più interessante e ragionato, anche se per a istinto mi pare chiassosamente moderno.

Morale

L’EPICITÀ

Ultimamente sto provando il recente Tyranny e le mie memorie di Pillars of Eternity sono ancora abbastanza fresche, quindi lo posso dire senza mezzi termini:

Nella scuola dei RPG isometrici, la saga di Baldur’s Gate è ancora imbattibile.

Non è uno straordinario capolavoro di narrazione come Planescape: Torment, non ha le stesse pretese d’originalità dei suoi successori spirituali come il sopracitato PoE (o anche gli ormai datati Neverwinter Nights) ma resta ancora oggi il più immersivo, immenso esempio di come un RPG di questo tipo dovrebbe essere a livello di scrittura, interazioni e rapporto visivo x ottimizzazione:

Non c’è storia:

Tra un vetusto Infinity Engine scattante, con fondali meravigliosi e senza 3D buttato a caso e i vari accrocchi fatti con l’Unity io preferirò sempre il primo, o quantomeno qualche soluzione intermedia (telefonare agli ex della Troika Games per credere)

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