Elezioni Politiche 4 Marzo 2018
Man mano che lo scrivevo questo post è andato ingigantendosi oltre ogni previsione, chiedo preventivamente scusa a tutti!
Mi ero mezzo ripromesso di tralasciare le venture elezioni politiche del 4 marzo e tutto ciò che ne consegue…è che mi sono reso conto di un fatto curioso:
Questo blog nasce praticamente poco prima delle Elezioni del 2013, ben tre governi fa.
Quindi boh, insomma, non buttar lì quattro scemate sul tema mi pareva brutto.
Anche perché, oggi più di allora, non saprei proprio per chi votare.
Chi hai votato nel 2013 ?
Ve lo ricordate il 2013 sì? Pare l’anteguerra, eh ?
Il Movimento 5 Stelle, e senza alcun entusiasmo.
Lo votai perché Rivoluzione Civile mi pareva un’accozzaglia giustizialista morta sul nascere (e poi in effetti…), perché il PD dell’epoca veniva da una storia recente centrista che corteggiava Scelta Civica di Mario Monti 1 senza pietà (che culo), tanto da far inacidire l’alleato SEL…la stessa SEL guidata da Vendola, quello che poi si è scoperto ridere sul disastro dell’Ilva di Taranto eccetera eccetera. 2
Poi ci sarebbero pure altri trascorsi pesanti tra PD e Berlusconi, ben antecedenti al solito renzismo che oggigiorno va tanto per la maggiore.
Tipo il discorso del 2003 di Luciano Violante 3, che in pochi ricordano ma io mi porto dietro da più di una decina d’anni.
Soprattutto, abitando a Genova (che non a caso da qualche tempo è inaspettatamente virata a destra…) non avrei potuto e non potrò MAI votare il partito di Marta Vincenzi 4 e Claudio Burlando.
Ergo, avversione per la linea Renziana e macelli con le banche a parte, in quanto ligure d’adozione il PD mi pare aldilà di ogni redenzione.
Il Movimento 5 Stelle del 2013
Il Movimento, dal canto suo, poneva temi eticamente interessanti sia sul piano morale che su quello etico-ecologico, uniti al sempre fascinoso aspetto della e-democracy dal basso.
Sebbene…
Ecco: l’effetto “dilettanti allo sbaraglio” unito a referendum no-Euro, alle ingerenze della Casaleggio Associati e tante altre cose più o meno grandi5 mi hanno sempre fatto schifo, esattamente come parecchie sparate di Grillo (da queste parti trattai l’argomento un paio di volte, tipo qua).
Del resto non mi è mai piaciuto manco il concetto “destra e sinistra sono categorie superate”, che è nei fatti na paraculata per acchiappare voti da ambo le parti. 6
4 Marzo 2018
Chi votare oggi ?
Eh.
Bella domanda.
Zoro, in questa bellissima intervista, pone al Movimento 5 Stelle più o meno tutte le critiche che avrei elencato pure io.
Mi limito a sottolineare due elementi:
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La pericolosa deriva no-vax che interessa una parte consistente della base M5S e da cui lo stesso sembra non volersi smarcare del tutto (emblematico il caso Raggi dello scorso Novembre)
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Il più cruciale: un conto è Dibba, un conto il resto del Movimento.
Perché ok, “uno vale uno”, va bene.
Oggi si festeggia anniversario sbarco sulla #luna. Dopo 43 anni ancora nessuno se la sente di dire che era una farsa...
— carlo sibilia (@carlosibilia) 20 luglio 2014
Ma vale anche per quell’uno che spara una CAZZATA di tale portata ?
Cioè: hanno cacciato Pizzarotti (che a Parma mi sembra stia lavorando bene) e non soggetti così.
Il guaio è che la cazzata non è certo l’unica, e soprattutto Sibilia non è l’unico “uno” tra quelli che le sparano.
Episodio III: Il Ritorno della Nausea
Poi oh, certo…
Per massima parte I 5 Stelle hanno ragione quando protestano contro chi insiste a votare le vecchie forze che hanno avuto modo di (mal)governare l’Italia.
Non lo diranno nel modo più furbo e simpatico del mondo, stanno su un pulpito che scricchiola in modo pesantissimo e via dicendo…
ma ehi:
larghe intese, governicchi, cambi di schieramento e incapaci allo sbaraglio sono fatti reali. 7
Com’è reale che tanti sedicenti progressisti preferirono Napolitano alla buon’anima di Rodotà.
Però, allo stesso modo… dove lo trovo lo stomaco per votare un gruppo che porta in seno complottisti, anticinefili e dulcis in fundo candida Paragone al Senato? 8
A me non frega granché di rimborsopoli, preoccupa molto di più gente come Roberta Lombardi, una che (detta garbatamente) spesso mi pare ‘na Giorgia Meloni dei poverissimi.
Liberi e Uguali
Spostandoci a sinistra troviamo Liberi e Uguali, che come detto si porta dietro parecchia di quella zavorra che non mi fece votare il PD nel 2013, seppure ben celata dalla figura di un ex-magistrato prestato alla politica. 9
Oltre a questo, un partito di sinistra che non ha i numeri per aspirare ad essere forza di governo per me di base non ha molto senso.
Perché sì, siamo tornati al proporzionale, ma mica nella Prima Repubblica:
Sono lontani i tempi in cui anche i piccoli Radicali (oggi con Tabacci…) riuscivano a portare avanti referendum su aborto e divorzio nel pieno del dualismo DC-PCI.
Poi, a prescindere dai numeri, fondamentalmente uno come Civati lo voterei pure 10, uno come D’Alema meno, ecco.
Alcuni tra i più assurdi commenti che sono stati lasciati sui miei social in queste settimane, le reazioni sorgono spontanee. #Civaticon pic.twitter.com/eXEys9M94C
— Giuseppe Civati (@civati) 18 febbraio 2018
(Pippo, capisco l’effetto simpatia ma anche meno, ti prego…)
Potere al Popolo
Vale pressapoco il medesimo discorso appena scritto, a cui aggiungerei la puzza di Rifondazione Comunista 11 e sindacati Cobas e Usb 12
L’origine da “centro sociale” per me sarebbe quindi l’ultimo dei problemi, anzi, e mi piace il fatto che guardino a Corbyn, Mélenchon e Podemos.
Che però, vorrei far sommessamente notare, hanno tutti perso.
E venivano da partiti con un minimo di numeri e storia (anche se recente 13 ), tolto ovviamente Corbyn che si porta dietro il solido colosso rappresentato dai laburisti inglesi (eh, avercene).
In termini di realpolitk, Potere al Popolo è una forza improvvisata che può aspirare al massimo al 3%.
dopo tutti questi anni, ancora qua stiamo.
Quindi, anche se per assurdo dovesse fare fronte comune con LeU, parliamo di una cosa rossa che a stento piglierebbe il 10%.
Magari bello per sentirsi apposto con la coscienza eh, oltre che per resuscitare i vari Ferrero, Acerbo, Bellillo del caso…
…ma poi?
Avessi 18 anni sarei stato in parte sedotto pure io da discorsi come quello di Moni Ovadia, ma siccome oramai vado per la trentina e questo in Italia significa un dramma fatto di precarietà, depressione e assenza di prospettive mi riesce difficile non guardare tutto con un occhio ben più critico, forse fin troppo cinico.
“A mé fascio?”
Forse incide anche l’affrontare una serie di guai personali di un certo peso portandosi una famiglia sulle spalle, ma trovo arduo non vedere in certe iniziative una scusa da liceali fuori tempo massimo per rollarsi due canne tuonando contro i fantomatici “fasci”. 14
Insomma: son diventato Mario Brega con la zoccolé.
Guardare in basso prima di guardare in alto
Dicevo sopra che in tutta Europa le Sinistre hanno perso.
Alla base, soprattutto in Italia, sfugge il fatto che prima di portare un partito di sinistra alle elezioni lo si deve riportare per le strade, quelle dove c’è chi sta peggio:
Non è un caso se le periferie 15 oggi votano destra, i 5 stelle o stanno direttamente a casa.
Poi magari uno di questi partitini di sinistra ‘sto percorso lo farà eh, diciamo che averlo iniziato qualche tempo prima del ridosso delle elezioni forse avrebbe portato uno straccio di credibilità.
Conclusioni
Ammazza quanto ho scritto!
Scusate il megasfogo, non era preventivato, lo giuro!
In fin della fiera, personalmente non so che fare.
Forse Liberi e Uguali ? O Movimento 5 Stelle ?
Cito LeU nonostante tutto perché ha proposto una buona lista dalle mie parti (leggo i nomi di Sergio Cofferati, Silvio Del Buono e Roberto Amen), mentre dal Movimento aspetto anzitutto la lista dei ministri per una valutazione a livello nazionale, visto che almeno ha i numeri dalla sua.
In confidenza, tocca ammetterlo: non sono mai stato tanto tentato dalla scheda bianca.
Un po’ per la campagna elettorale, un po’ perché, alla fine, so che ha già vinto lui.
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Che diciamocela tutta, a me Bersani è simpatico ma con Renzi s’è fatto una seconda giovinezza “de sinistra” giusto perché il fiorentino ha spostato l’asticella virando ancora più al centro (copiando pure i modi coatti del peggior berlusconismo, ma quello è n’altro discorso) una strada già tracciata dalla sua segreteria, come anche da Prodi Veltroni ecc. ↩
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ovviamente non votai il centrodestra, prima ancora che per ideologia e questioni giudiziarie, per mero senso del buon gusto: ricordatevi che grazie a quel 30% sono 5 anni che abbiamo GASPARRI Presidente del Senato. Cioè, GASPARRI. ↩
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Violante, al tempo PDS, viene dalla “storia rossa” del Partito Democratico, nell’area bersano-d’alemiana che oggi è per massima parte traslocata in Liberi e Uguali. ↩
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Condannata in primo grado per omicidio colposo plurimo, disastro colposo e falso, sempre bene citarlo ↩
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Tipo l’alleanza con quel “simpatico soggetto” di Farage. ↩
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non a caso, pochissimo tempo dopo il voto, raggiunsi una sorta di climax del disgusto per la politica sempre nel 2013, disgusto che da allora non ha fatto altro che andare aumentando. ↩
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Perché ok Di Maio, ma il cv di Lorenzin, Fedeli e Poletti (ministri in dicasteri CHIAVE per questo paese) non è che siano poi tanto meglio. ↩
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Oltre ad essere un giornalista, Gianluigi Paragone è stato militante della Lega Nord e direttore della Padania. ↩
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Grasso è una figura rispettabile intendiamoci, ma sembra fare da foglia di fico ad un insieme variopinto di gente politicamente non proprio di primo pelo a caccia di un posto in Parlamento (non tutta eh, ma almeno un po’). Sensazioni da Rivoluzione Civile 2.0 con na spruzzata di SEL, ecco. ↩
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in effetti l’ho anche fatto, spendendo quei famosi due euro alle Primarie del PD nella speranza di arginare lo strapotere renziano. ↩
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C’è pure Ferrero, buon dio. Quello che nel 2007 nominò un ex brigatista alla Consulta, per dire. Sarà che io il secondo Governo Prodi me lo ricordo bene, a differenza di buona parte del giovane elettorato di PaP, ma quel tipo di “sinistra” lì per me rappresenta ancora na ferita aperta. ↩
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gruppi sindacali che, anche per trascorsi personali, personalmente non posso troppo vedere. ↩
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Podemos è stato fondato nel 2014, il Parti de Gauche di Mélenchon nel 2008 mentre i laburisti britannici hanno una storia pluricentenaria risalente al 1900. ↩
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non che io neghi una pericolosa deriva fascista in tanti partitelli eh, ma per l’appunto parliamo di roba da prefisso telefonico: a chiamarli fasci li si fa giusto un piacere. ↩
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Ma anche molte altre realtà: emblematico il caso di Salvatore, malinconico pastore sardo intervistato sempre da Propaganda Live. ↩
Commenti
Nascar88
Secondo me ti sei risposto da solo in più punti e non capisco la tua indecisione di fondo: pur con tutti i suoi limiti, che condivido, il Movimento 5 Stelle è l’unica forza che ha i numeri per governare e sembra intenzionata a cambiare le cose.
Xab
Ci sono diverse ambiguità di fondo di cui si parla relativamente poco (anche tra chi li attacca), in questo senso ha ragione Bersani a paragonarli ad una sorta di “nuovo estremismo di centro”.
Per dire: perché non ci si sbilancia con convinzione su Patrimoniale, Immigrazione e Diritti Civili?
Perché per una buona metà l’anima del movimento (e d’Italia) sta a destra.
Il discorso Paragone secondo me è emblematico (non che io lo odi eh, intendiamoci, però ideologicamente lo vedo molto più lontano da me di un Dibba, per dire)
Poi le faccende più gravi si chiamano Farage, complottisti e no vax.
Non so, io mi devo turare il naso in ogni evenienza
Emerson
Ma come, mi salti il Partito Comunista di Rizzo dopo che ti è uscito nel test…😋
Xab
@emerson Lascia fa va… :(
Emerson
😆 comunque riflettevo…….anche io nel 2013 ho votato 5 stelle più o meno per ragioni simili alle tue, ma anche perché nel 2008 votai Veltroni e la sassata presa a quella tornata elettorale non mi è passata più, e aspetto ancora che parta per l’africa walterino.
Xab
Fai te che io nel 2008 votai Di Pietro, più o meno con lo stesso spirito che mi portò ai 5 Stelle nel 2013.
A ripensarci vivevo una crisi molto più “giustizialista”: del resto abitavo in Sicilia, quindi le ingerenze criminal/mafiose nella politica forse le sentivo in modo ancora più vivo.
E nei fatti Italia dei Valori non ha mai combinato niente, salvo prendere il 4-5% e portare Scilipoti e Razzi al Parlamento.
test
Cumbrugliume
Quanto ti capisco… da Civatiano sono diviso tra voto (piuttosto inutile) a LeU e un voto di protesta che non so neanche dove dovrebbe finire. M5S? Boh. A me fanno paura, anche se gli ultimi movimenti (e la lista dei ministri) sembrano strizzare l’occhio alla sinistra… Chissà, in previsione di un’alleanza post-elettorale?
Malcom Y
Bisogna comprendere che il tanto bistrattato “politico di professione” è esattamente quello che è mancato all’Italia negli ultimi 20 anni, con conseguente disaffezione e tante altre care cose. Aveva ragione il D’Alema di qualche anno fa: la tanto decantata società civile è entrata in parlamento anzitutto con Berlusconi, poi via via con tutti gli altri e s’è visto che bei soggetti ha mostrato al mondo.
Xab
@Cumbrugliume
Io di mio sono uno dei pochi a sperare nella “Ipotesi Emiliano”: la cacciata di Renzi e Renziani dal PD, reintegro di LeU e governo di scopo coi 5 Stelle su alcuni temi precisi (Di Maio per me ci starebbe: vuole governare, a suo tempo propose Prodi al Quirinale, non ha il profilo dell’ultrà), ma è tutto utopistico e credo che alla fine avremo ho Tajani o un Gentiloni bis, con un Salvini in ruoli chiave (forse addirittura presidente del consiglio…)
@Malcom Y
Guarda, lungi da me rimpiangere D’Alema (che viene da quella scuola, quindi è normale sia di parte), ma in realtà sarei abbastanza d’accordo.
Dico sarei, perché nei fatti politici delle vecchie scuole di botteghe oscure (PCI) sono stati centrali negli ultimi anni della Seconda Repubblica - uno su tutti, il migliorista Napolitano.
Facendo un discorso più generale, sono d’accordo: osannare la società civile è sbagliato, e non è matematicamente detto che avere un medico al Ministero della Salute sia un bene…
il punto è che un “politico di professione” ha senso quando ha alle spalle un Partito in grado di formarlo, svezzarlo e portarlo in auge: dopo il 1992 ‘sta cosa non si è più vista, perché i partiti non esistono più (il PD sarebbe stata una mezza eccezione, ma fondamentalmente è un aborto di partito, un assembramento di correnti in stile vecchia DC ma senza la sua storia e i suoi padri fondatori)
Quindi boh, prima dei politici servono i partiti, ma per i partiti servono le ideologie e noi viviamo in un’epoca post-ideologica. Ergo, per ora la società civile è tutto ciò che ci resta
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