Incontro con Shin’ichirō Watanabe [Cartoons on the Bay - Torino 2017]

5 minuti di lettura

Reportage sull’evento organizzato da Rai Com con ospite Shin’ichirō Watanabe, il regista di Cowboy Bebob !

Preciso che il post sarà suddiviso in due parti: la prima più “Alta” con l’articolo vero e proprio, la fine con il solito resoconto da blogger-modello-2004.

Parte I - Shin’ichirō Watanabe

Gli inizi di Shin’ichirō Watanabe e Lupin III

Manco a farlo apposta, nel 2015 io scrissi un post che analizzava il rapporto tra la saga di Monkey Punch e Cowboy Bebop.

(quindi sì, anche se è un collegamento parecchio scontato, ora un po’ mi bullo scusate)

Adattamenti Occidentali

La domanda prendeva esplicitamente in causa il recente live-action di Ghost in the Shell (qui la recensione xabrosa), e la risposta di Sensei Watanabe è stata garbatamente lapidaria:

Io penso che gli adattamenti dovrebbero rispettare le intenzioni dell’autore originale.

seguita da 92 MINUTI DI APPLAUSI e ululati vari da parte della curva.

Per la serie: Hollywood, piglia e porta a casa!

La crisi di mercato degli Anime

Qui Watanabe forse non sorprende, ma sottolinea il peso che e web e streaming (spesso illegale) hanno avuto nel brusco calo di vendite dei vari cofanetti Anime:

Del resto stiamo virando sempre più velocemente nell’era del cloud digitale assoluto, ed il supporto fisico resta prevalentemente un mero feticcio da collezionisti.

Sguardo positivo, in questo senso, a Netflix e servizi simili.

Samurai Chansonnier

Watanabe ha spiegato che il suo celeberrimo “amalgama” di generi deriva da un processo sostanzialmente molto trial and error:

Samurai Champloo, per esempio, combina le classiche figure dei guerrieri medievali nipponici al moderno universo musico-culturale dell’hip-hop.

Tuttavia, a livello embrionale, l’idea prevedeva le figure dei samurai miscelate a quelle di chansonnier francesi.

No, davvero, non sto scherzando, lo ha detto lui!

immaginatevi una fusione del genere:

Ecco…Watanabe temeva venisse fuori na roba troppo da “sfigati(parole sue e dell’interprete eh!) così l’idea è stata scartata (e in confidenza, per me è un gran peccato).

I disegni tradizionali e lo strapotere del 3D

In un’epoca dove mezzomondo scimiotta la cifra Pixar, Watanabe si è mostrato fermo sostenitore della politica nipponica del disegno classico, sottolineando in particolare un fatto :

Praticamente a sfruttare il disegno tradizionale siamo rimasti solo noi giapponesi, tutto il resto è animazione in 3D

Qualche eccezione ci sarà pure, ma in effetti ragionandoci tutte le grandi produzioni animate a disegni vecchia maniera restano prerogativa del sol levante.

Il rapporto con Yoko Kanno e il ruolo della musica

Paroli di miele poi per la geniale compositrice Yoko Kanno, spesso interprete di un ruolo che va ben oltre quello di “mero” sottofondo musicale:

Watanabe ha infatti spiegato come alcune scene di Cowboy Bebop siano state scritte successivamente all’ascolto dei brani della Kanno, una sorta di vero e proprio “storyboard musicale”, concludendo che con ogni probabilità tornerà a collaborare con lei alla prima occasione.

Sul significato delle sue Opere

Non ritengo che il regista debba dare un’interpretazione riguardo il significato del suo lavoro: quest’ultimo deve semmai partire dalle sensazioni dello spettatore. Non ci sono messaggi giusti o sbagliati, l’animazione non è un quiz.

L’ho trovato un vero e proprio mantra per chi cerca di inserire una sorta di “messaggio oggettivo” in una qualsiasi opera d’intrattenimento.

Chiaramente molti autori se la vivono diversamente e anzi enfatizzano sul determinato discorso che vorrebbero venisse veicolato dal loro lavoro, e beh ci sta pure quello.

Personalmente però credo che Watanabe abbia ragione in senso lato, e che il rapporto tra Opera d’intrattenimento e utilizzatore finale debba considerarsi sempre il perno fondamentale di tutto, avulso anche da opinioni ed idee dell’autore stesso.

e direi che qui, con un autografo

seguito da una poderosa stretta di mano, si chiude la parte del post dedicata al mitico regista di Kyoto, a cui credo molti di noi debbano una bella fetta della loro infanzia.

#shinichirowatanabe signing #autographs at the #cartoonsonthebay2017 #torino #raicom #rai #cartoonsonthebay2017

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See You Space Cowboy...
Ovviamente non potevo non chiuderla così

Parte II - Il viaggio, Emanuela Pacotto, Giorgio Vanni e Manuel Schedl

La breve avventura torinese

Prima di tutto: GRAZIE infinite alla gentilissima PR che ci ha fatti accomodare in sala nonostante il nostro arrivo confusionario, probabilmente impietosita dalle nostre facce 💙 (se non era per lei rimanevano davvero con un pugno di mosche)

E ancora una volte mille grazie al caro collega Manuel “Gatto” Schedl che si è accollato pure lui viaggione e relative peripezie…a tal proposito:

(addio dignità)

Organizzazione

#souvenir #cartoonsonthebay2017 #cartoonsonthebay #xabacadabra

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Parlando più che altro dell’incontro con Watanabe (che in teoria doveva avere altri tempi e modi) ahimé diciamocelo:

a fronte di numeri tutto fuorché lucchesi, dal lato organizzativo forse si poteva fare di più…

ma d’altronde immagino che i tempi logistici uniti a quelli di un regista giapponese con aereo da prendere abbiano influito non poco, ergo intanto ringrazio Rai Com per essere riuscita a farcelo incontrare e spero che in futuro manifestazioni simili alimentino la tendenza.

Un concertone di Yoko Kanno non sarebbe male, io ve la butto lì 👹

Bonus Track: Emanuela Pacotto e Giorgio Vanni

Concerto #anime #idol di #emanuelapacotto, con #giorgiovanni al #cartoonsonthebay2017 #raicom #torino #xabacadabra

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Purtroppo i tempi stretti (e un concerto di musica classica in contemporanea nella biblioteca a fianco…) non ci hanno aiutato e siamo arrivati solo per le battute finali, ma sentire la sempiterna Emanuela Pacotto 1 doppiare in diretta l’amata Rina Inverse di The Slayers è stato ugualmente un bel tuffo al cuore, con quel fulmine rosso che risveglia nostalgia, ormoni ed il piccolo Zelgadis insito in ognuno di noi (?!?)

Conclusioni

Ingresso del Museo Nazionale del Risorgimento di #Torino , sede del #cartoonsonthebay2017 #xabacadabra

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Anzitutto un incontro interessante ed evocativo con uno dei miei punti di riferimento assoluti nell’ambito dell’animazione unito ad un bell’evento complessivo…peccato per la solita economa toccata & fuga e i tempi stretti, ma alla fine si rivelano esperienze sempre divertenti.

A margine, applausone finale alla splendida cornice torinese, città forse un po’ troppo spesso sottovalutata rispetto ad altre metropoli italiche.

viva il Gianduia!

  1. Emanuela Pacotto è voce di Bulma di Dragon Ball, Nami di One Piece, Jessie di Pokemon, Sakura di Naruto e mezzo milione di altri bellissimi personaggi femminili (tra cui Imoen di Baldur’s Gate II, anche se questa è per pochi 😝) 

Commenti

Danny

concordo per l'organizzazione dai alla fine del concerto di emanuela e vanni eravamo un centinaio di persone per le foto eppure è sembrato più difficoltoso gestire un paio di file manco fosse il comicon

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