Harry Potter e la maledizione dell’erede [Recensione]
Prima di tutto enuncerò alcuni punti chiave:
- L’ho letto tutto d’un fiato in due orette scarse; 1
- Contiene momenti bellissimi;
- Sfrutta l’espediente narrativo più stupido, pericoloso e sputtanante presente nella serie originale:
[LIEVE SPOILER] clicca per leggere
il Giratempo.
E voglio dire, EH? COSA ? Cioè, mi pare che la stessa Rowling non è che ne andasse molto fiera di questo deus ex machina, almeno andando a rispolverare alcuni suoi "thoughts"
Oltre a quanto appena scritto, specifico che la sua natura di sceneggiatura rende La Maledizione dell’Erede un’esperienza più prossima ai film che ai libri veri e propri, sebbene con dialoghi e situazioni di un certo calibro resi accettabilemente (cosa che nei film non è sempre accaduta 2 ).
L’Epilogo di Harry Potter
Come chi mi conosce a livello Final Fantasy già saprà, non sono un amante dei sequel di storie concepite con un finale ben preciso in testa.
Ad onor del vero, da queste parti ho già scritto di come il settimo libro di Harry Potter non mi abbia mai convinto fino infondo, quindi sta volta mi sono trovato di fronte ad un caso abbastanza particolare.
Inoltre vale la pena ricordare che parliamo di un’opera il cui controllo generale resta sempre saldamente nelle mani della Rowling, sebbene la farina provenga prevalentemente dal sacco di Jack Thorne e John Tiffany. 3
Il futuro di Harry
Non ho mai digerito il “salto” temporale presente nel finale de I doni della morte:
l’ho sempre trovato molto brusco, considerando che come lettore ero abituato ad accompagnare le vicende di Harry anno dopo anno.
D’altro canto, e Pottermore insegna, J. K. Rowling è fenomenale nella gestione enciclopedica della propria ambientazione programmando ruoli, mansioni, figli e matrimoni con perizia, logica e gusto. (con una cura che spesso rasenta i limiti del Tolkeniano)
Cambiato idea ? Harry adulto va bene ?
Nì.
Complici molti fattori che andremo ad esaminare tra qualche paragrafo, io il quarantenne descritto nel libro non riesco ad identificarlo con Harry Potter.
E non è un fatto di età:
Per dire, scomodando Peter Pan, quella meraviglia di Hook ha fatto scuola e non lo cito a caso, visto La Maledizione dell’Erede gioca su tematiche piuttosto simili, specie in merito al rapporto padre-figlio.
E sì, in effetti è molto bello veder riemergere tutta la frustrazione del (non più) bambino che è sopravvissuto alle prese con il complicato ruolo del padre, spesso relazionandolo al ricordo di Silente.
Sono pochi momenti, ma davvero efficaci e ben connessi con il passato della saga, esattamente come il rapporto con Ron 4, Hermione e, soprattutto, Draco Malfoy. (!)
Albus Severus Potter
Probabilmente uno dei protagonisti più odiosi della narrativa/teatro per ragazzi.
e lo scrivo io che non ho mai particolarmente apprezzato suo padre eh!
Albus è un personaggio vittimista, viziato ed egocentrico…ma per paradosso sta cosa funziona molto bene per l’economia del libro:
L’empatia non ringrazierà, ma il tipo di personaggio (parecchio stereotipato ed emo fuori tempo massimo) in una storia così rende piuttosto bene, soprattutto in coppia con
Scorpius Malfoy
Che invece il suo stereotipo riesce a reinventarselo, e in alcuni momenti diventa il vero “Harry Potter” della situazione (a detta tutta a me Scorpius è più simpatico 5 ).
Harry Potter per modo di dire
Il titolo è quello che è per mere ragioni di brand: come detto Harry Potter non è il protagonista di questa storia, il che, intendiamoci, è positivo.
Se le parti incentrate su Harry funzionano è proprio poiché risultano un plus, non l’epicentro della storia.
Parimenti, è interessante notare l’approccio di Albus Potter nei confronti di Hogwarts:
Spiccatamente negativo, del tutto opposto a quello del padre, con un cognome e relative aspettative che si rivelano pesanti quanto un macigno.
Difetti
Senza scomodare l’errore madornale menzionato nel lieve spoiler all’inizio (vero e proprio suicidio logistico), il libro pecca anzitutto per pura meccanica narrativa:
Assodato il fatto che i vecchi libri di Harry Potter erano anzitutto dei gialli per ragazzi sapientemente mascherati da fantasy, uno dei punti chiave del successo dell’universo di J. K. Rowling passa dal senso di quotidianità, del magico messo in rapporto con la vita di uno studente e gli ordinari problemi di tutti i giorni:
In pratica, lo straordinario a servizio dell’abituale.
A tutto gas
Ecco, quel senso di quotidiano qui non c’è.
Certo, parliamo di una sceneggiatura e i tempi teatrali restano ovviamente stretti rispetto a quelli della narrativa vera e propria, ma in ogni caso svariati anni di Hogwarts condensati in una manciata di pagine spezzano parecchio del tipico coinvolgimento a cui la serie classica ci aveva abituato.
L’effetto Sequel Home Video della Disney
Avete presente La bella e la bestia: Un magico Natale, Il ritorno di Jafar eccetera eccetera ?
Sequel low budget pensati con mere ragioni commerciali in testa per sfruttare l’onda lunga del successo dei Classici Disney veri e propri.
Ecco: intendiamoci, dubito che Harry Potter e la Maledizione dell’Erede abbia molto a che fare con esigenze commerciali (non penso che la Rowling abbia bisogno di soldi) ma la sensazione di trovarmi di fronte ad un figlio di un dio minore l’ho avuta in più punti, soprattutto con l’antagonista della storia (scontato ed indovinabilissimo).
Conclusioni
Agrodolci.
E più agro che dolci:
Perché alla fine quella voglia di ricadere nel tunnel della harrypotterpendenza è sempre viva e lotta assieme a noi, e ritrovare personaggi tanto rappresentativi dopo averli salutati ormai da qualche anno fa sempre un certo effetto.
Tolto questo, una sceneggiatura un po’ blanda con un soggetto classico, poca empatia, qualche bel dialogo e scarsissimo senso di mistero.
Voto
Due magici braccboaldi e mezzo su 5
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non ho pretese da “maratoneta” quando leggo, intendiamoci: per dire, ho avuto in prestito un libro di Terry Brooks per un anno e mi sono letto mezzo Signore degli Anelli nelle 9 ore del vecchio treno notturno Catania-Milano, quindi è tutto relativo. Diciamo solo che questo dimostra come la fame da libri di Harry Potter, da qualche parte nel mio subconscio, risulti tuttora più viva che mai. ↩
-
non sono un purista, ma escludendo capo & coda (Pietra Filosofale e Doni della Morte) i film di HP mi sono sempre piaciuti poco e niente ↩
-
Cip e Ciop hanno dei nomi così buffi che potrebbero benissimo essere personaggi Marvel infiltrati ↩
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a dirla tutta la resa di Ron rappresenta pure uno dei tanti difetti del libro: svolge essenzialmente il ruolo di mera macchietta e “ombra” di una ben più curata Hermione…tuttavia, non essendo Harry il protagonista della sceneggiatura, forse è normale che appaia solo il Ron “percepito” e non quello reale. ↩
-
Orgoglio Serpeverde 🐍 ↩
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