Ghost in the Shell - Il film (2017) [Recensione]
Allora.
Prima di tutto, le premesse riguardo Ghost in the Shell le saltiamo in allegria: questo post è stato concepito anche con lo scopo di alleggerire situazioni simili.
Poi:
Io non amo quelli che rigirano la frittata per ore prima di cacciare numeri e pagelle, quindi vi do subito il mio verdetto:
Il live action di Ghost in the Shell è na fetenzia.
Non solo:
è un film visualmente concepito molto bene con un’attrice bona e brava, ahimè in combo con una sceneggiatura immonda ed una tale mancanza di concezione dello spirito (o ghost) dell’opera originale da far rimpiangere tutti i Dragon Ball Evolution di questo mondo.
Rispetto
A differenza dei soliti precedenti un minimo di terrore reverenziale nei confronti dell’opera di Masamune Shirow esiste e si sente, ma è più o meno il medesimo che ci si potrebbe aspettare da una fan fiction di seconda categoria.
E siccome mi riesce difficile spiegarne i motivi senza parlarne nel dettaglio, anticipo che quanto seguirà sarà totalmente
SPOILER
Se preferite evitarveli, saltate pure ai paragrafetti sotto…di base s’è capito che questo film lo sconsiglio su tutta la linea.
Il dialogo col Marionettista
O meglio, di chi ne fa le veci.
Nel manga originale e (parzialmente) nell’adattamento di Mamoru Oshii il rapporto tra il Marionettista e Motoko è complesso, particolare e profondo.
Nota: si legge tutto in stile manga, cioè da destra verso sinistra
Bel casino, eh? (sono solo sprazzi perché sennò facciamo notte, compratevi il manga)
Quello del film pareva uscito tuttalpiù da Age of Ultron, col più scontato e classico dei discorsi sulla falsa riga del “vendichiamoci del nostro creatore” (una sorta di Blade Runner / Frankenstein dei poverissimi) scritto da un bonobo particolarmente ispirato.
La stessa Motoko/Mira/Maggiore, unico vero epicentro del film, risulta una specie d’incrocio perverso tra Pinocchio e Puffetta.
Seguendo la linearità ‘mericana poi, si sentiva il fondamentale bisogno di narrare delle stramaledette origini del Maggiore, perché lasciare del saggio “non detto” pare sempre brutto a quanto pare. 1
Salta fuori che Motoko era una No-Tav mazzualata male dal Governo Matusa, esattamente come il suo amico/nemico/ex-fidanzato Kuze, lo pseudo-Marionettista altrimenti detto HIDEO (o SuperGiovane)
E fu così che la Motoko dei Centri Sociali anti-tech divenne ciò che ha sempre odiato: un celerino robocoppo!
ah, l’ironia!
Aramaki Eastwood
Intanto Aramaki (un dignitoso Takeshi Kitano), noto a tutti i fan di Ghost in the Shell per il proprio senso diplomatico e la sua abilità nel risolvere le situazioni senza mai sporcarsi direttamente le mani…
Decide di sbroccare diventando un cosplayer di Revolver Ocelot.
È tanto preso male (ammazza più gente lui di Batou e Motoko messi assieme, in pratica) che cambia legalmente il suo nome in Aramaki Mishima e giustizia sommariamente il cattivo in un attacco da Charles Bronson sottopagato.
Scarlett Johansson
Che è bella si sapeva, che è brava pure (grazie a Woody Allen più che ai cinecomic) ma come Motoko non ce la vedevo per niente, come già scritto a suo tempo.
Salta fuori che, invece, sebbene in una versione scritta da uno struzzo dotato di metalcoperta, Scarlettuzza porta casa una buona interpretazione, rivelandosi convincente in un ruolo che forse resta non suo per mere ragioni fisiche.
Batou
Decente, tolto il fatto che ovviamente gli americani dovevano spiegare pure i suoi cyberocchietti tra una scena e l’altra (SPIEGONI! ORIGINI! PASSATO PRESENTE FUTURO!) ma vabbè.
Il resto della Squadra 9
Comparse senza infamia e senza lode, e ci poteva pure stare visto che il film si focalizza altrove (tutti quelli che appaiono lo fanno perché devono reggere il Motokomoccolo, in pratica).
AMERICAN Tachikoma / Fuchikoma
Perché vuoi mettere quei buffi cosi colorati con UN RAGNONE DISTRUTTORE CHE PUZZA DI FILM DI TRANSFORMER ?!
E vabbè.
FINE SPOILER
Conclusioni
Avete presente quei pasticcini bellissimi a vedersi ma che poi una volta assaggiati sanno di cartone con vago retrogusto di profumo ?
Bene, il film di Ghost in the Shell è un po’ così, e in aggiunta si porta pure dietro il nome di una sontuosa pasticceria.
Morale
Se non sapete nulla di Ghost in The Shell dopo aver visto questo film continuerete a non sapere nulla di Ghost in the Shell, ma in più vi sarete visti un noioso film cyberpunk incrociato con Distretto di Polizia, seppur se non altro visualmente spettacoloso.
Se invece conoscete Ghost in the Shell, soprattutto i manga di Shirow, e li amate com’è giusto che sia, beh…potreste avere la tentazione di sputare in direzione dello schermo.
Verdetto
Due Cyber-braccobaldi che si guardano in faccia annoiati su 5
-
nel manga e negli altri adattamenti il passato di Motoko è a malapena accennato, in generale importa poco e offre un fascinoso alone di mistero a quella che resta una storia dal respiro decisamente meno personale ↩
Commenti
Emerson Edmilson
Lo vado a vedere stasera...m'hai messo pure più ansia di quella che avevo già.
Domani ti saprò dire
Claudio Marchetti
mostruosità aberrante, condivido in toto e vorrei manifestare anche il totale disprezzo per l'abuso di scene in slowmotion
Gattaca
Quasi peggio di Lucy. La Johansson dovrebbe cambiare agente.
Sheila
io l'ho trovato carino invece...però non ho mai visto l'anime quindi forse ho potuto giudicarlo in modo più distaccato
Emerson Edmilson
ok visto. grossomodo, concordo con tutto quello che hai scritto ma un po' forse m'aspettavo peggio...forse ero partito con meno aspettative di te ;) in generale il film ha una fotografia ed una scenografia splendide, peccato davvero sia scritto in modo tanto semplicistico. credo si volesse intercettare il pubblico medio da cinefumetto americano, senza considerare che la trama di GitS è più articolata e complessa di quella della stragrande maggioranza delle opere hollywoodiane.
Xab
a me dubito sarebbe piaciuto in ogni caso nonostante il mio amore viscerale per il cyberpunk, ma certamente da estimatore del manga (prima ancora delle varie opere derivate in senso anime) ho un punto di vista abbastanza di parte, su questo non ci piove!
Nexus
Oltre ha quanto scritto osserverei quanto questo film appaia vecchio: esteticamente sopraffino, va bene, ma scenograficamente sembra uscito nel 1999.
Concordo con quanto si scriveva sotto: non è possibile restare ancorati su slow motion e stilemi da Matrix quando dalla sua uscita sono passati quasi vent'anni.
Xab
bisogna anche considerare che le origini stilistiche sono pur sempre quelle di un fumetto degli anni '90 e di suo visualmente figlio del cyberpunk, ovvero anni '80:
Ghost in the Shell è mistico, insondabile e avveniristico, ma se spogliato delle sue caratteristiche più "alte" è anche normale sappia un po' di vecchio...poi sì, Matrix a suo tempo setacciò bellamente l'estetica di Oshii e Shirow, sdoganando pure lo slowmotion e i cavi da scontro kung fu nei blockbuster occidentali, quindi una sua ennesima "riesumazione" in questo caso credo sia naturale...
è un po' come trovare similitudini tra una cover band dei Led Zeppelin e i Soundgarden, non so se ho reso l'idea
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