Xenogears [Recensione]
Nota: Sono all’incirca quattro annetti che provo a recensire come si deve Xenogears…questa è la terza riedizione. Parlare di questo gioco non è mai un’impresa facile.
Xeno chi ?
Il rapporto tra qualità e scarsa notorietà di Xenogears è tanto pesante che sembra quasi una presa per il di dietro:
mai arrivato in Europa e poco reclamato in America, si tratta di un gioco che voleva davvero tutto (forse troppo?) pur con mezzi (e soprattutto fondi) piuttosto limitati.
La storia più complessa mai narrata in un Videogioco
Buttiamo giù un po’ di nomi pesanti ?
- Planescape Torment
- Deus Ex
- Metal Gear Solid
- Final Fantasy VII
- Final Fantasy Tactics
- I vari Persona (e Shin Megami Tensei)
avoja quanti altri titoli si potrebbe citare…
Eppure, sinceramente non credo di aver mai visto un intreccio narrativo e soprattutto un’ambientazione tanto curata ed elaborata come si presenta quella di Xenogears.
Ma manco da lontano proprio.
Mi piglio tutte le responsabilità del caso per il peso assolutistico di quest’affermazione.
Poi, intendiamoci: narrativamente ci sono delle debolezze (talvolta pure abnormi), perché una cosa è avere una storia bella intricata e profonda, un’altra è saperla raccontare come si deve.
Ed ecco, regia e tempi di sceneggiatura un pochino Xenogears rischiano d’ammazzarlo (e no, non alludo solo al famigerato Disco 2).
Ma andiamo con ordine
L’importanza della regia
Prendiamo il classico dei classici, Final Fantasy VII (o al limite un qualsiasi altro FF dell’era Squaresoft, chi più chi meno), vantante una trama certamente abbastanza complessa ed intricata…
Confrontiamo ora il suo modo di raccontarla con quello di questo suo ombroso cugino di nome Xenogears:
In FF7 ci si rende subito conto della capacità di creare suspance, tenere sempre vivo l’interesse e l’attenzione del giocatore ad ogni dialogo:
Sconvolgerlo sì con fior di colpi di scena, ma orchestrati in modo sapiente, rendendo il relativo stupore figlio di un progressivo percorso facile da ricordare, con più e più rimandi autoreferenziali…per capirci: in un colpo di scena di Final Fantasy VII è facile esclamare “Ah, allora ecco perché quel pirla di Cloud aveva le convulsioni peggio di Lino Banfi imbizzarrito!”
Xeno viceversa infarcisce di chili e chili d’informazioni trasmesse in termini non proprio facilissimi da tenere a mente, specie se qualche criptico monologo avrà un senso giusto giusto dopo 40 ore buone di gioco (a voler essere ottimisti, eh)
Quando, con ogni probabilità, il giocatore medio si sarà bello che scordato tutto (in questo senso palma d’oro agli Anziani del Ministero di Gazel: roba che un momento ti pare di star guardando Escaflowne, ed un secondo dopo ti ritrovi a Ballarò).
A proposito di dialoghi: se v’interessa Xenogears in italiano annate a fare un saluto ai SadNES qui !
Chiaro: c’è il fattore rigiocabilità, ma trattandosi di un JRPG non proprio brevissimo e con altri problemi di cui parliamo tra poco, non credo sia il caso di farci troppo affidamento.
Tutto ciò incide anche nella memoria: non avete idea di quante volte mi è capitato di discutere con giocatori di Xenogears che si ricordavano poco o nulla della trama (io stesso se non l’avessi rigiocato un paio di volte confesso che probabilmente non ricorderei un tubone)
Disco 2, Budget e Mutilazioni
Se a tutto questo discorso ci uniamo il fatto che il secondo disco di gioco è praticamente una visual novel che si risolve da sola, si capisce che la situazione va precipitando.
Certo è facile attaccarsi a tutti i costi agli ovvi tagli al budget ad opera di Squaresoft come dei bravi complottisti della domenica, ma se ci si ragiona un attimo è lecito rendersi conto che le ambizioni di Xenogears superavano qualsiasi budget sensato un’azienda quale la Square dell’epoca (non certo prodiga in termini di spese) avrebbe potuto concedergli:
La verità, più semplicemente, è che l’autore Tatsuya Takahashi risultava affetto da kojimismo anteliteram, pretendendo troppo aldilà di ogni ragionevole compromesso, pur di dare sfogo al suo genio…e se da un lato questo è stato indubbiamente una fortuna, ha sicuramente inciso nella celeberrima scarsa accessibilità della sua opera magna:
Xenogears nasce come quinto episodio di un’ideale serie mai realizzata (Che NO, non è Xenosaga. Temi, autore e citazioni rimandanti a Xenogears ci sono, è vero, ma si parla comunque di un’altra storia) e per forza di cose tenta di concentrare in se stesso tanti rimandi e riferimenti che non avranno mai degni approfondimenti se non nel Perfect Works
Perfect Works: libro mai uscito al di fuori dei confini nipponici, amatorialmente tradotto in italiano qui
Oltretutto essendo lo xenofranchise al suo debutto pretendere che il titolo potesse ricevere lo stesso riscontro di pubblico di un capitolo di un brand già arcinoto quale Final Fantasy era non utopico…deppiù.
Gameplay
Altro cruccio: se i due battle system risultano superbi, avvincenti nel corpo-a-corpo tanto quanto nel proverbiale scontro robottonico (che di mio non ho mai sopportato per la mia antipatia nei confronti dei mecha, ma soprassediamo)…
…le parte esplorative e (soprattutto) il dungeon design fanno invece immensamente schifo.
Il binomio grafico sprite 2D + ambienti 3D (curioso opposto allo stile usato all’epoca da Final Fantasy e Parasite Eve) in questo senso temo non abbia aiutato.
Per contrasto bisogna considerare come il livello grafico del gioco risulti pregevole:, curatissimo tanto nella pixel art quanto nel :character design delle sequenze animate: onore al merito agli artisti Kunihiko Tanaka e Yasuyuki Honne.
Chi dovrebbe giocare a Xenogears
Nonostante sia con ogni probabilità uno dei videogames migliori mai realizzati e un vero e proprio metro di paragone per il suo genere di riferimento, non consiglierei mai e poi mai Xenogears a chiunque.
Anzitutto bisogna avere una certa storia (possibilmente d’amore) coi JRPG.
Non che Xeno risulti poi mostruosamente difficile, ma non lo ritengo un buon punto di partenza per il genere…e del resto già quando fu sviluppato era più che altro un punto d’arrivo:
i vari Chrono Trigger, Final Fantasy VI e VII c’erano già stati.
Poi, aldilà di questo, ci sono un po’ di requisiti pressoché indispensabili:
-
possedere un notevole spirito di sacrificio (visto quanto detto sopra, lo avrete pure intuito) per sopportare tante cose, soprattutto la svolta del secondo cd
-
giocarlo possibilmente in volata: riprenderlo dopo settimane da quando lo si è iniziato è tremendamente controproducente. (datemi retta, pijatevi le ferie)
-
non avere un “razzismo” troppo forte nei confronti dei Mecha (e come detto sopra io confesso che un po’ ce l’ho e raramente riesco a passarci sopra…Xenogears è uno di quei casi in cui me ne so fregato)
-
una mentalità aperta nel trattare temi religiosi e filosofico/psicologici, anche se non è affatto così blasfemo come fin troppo spesso viene tacciato, a voler ben vedere
-
non essere dei casual gamer (scontato, ma non si sa mai)
-
non pretendere grafica next gen e possedere una buona dose di pazienza per gestire gli incontri casuali (non proprio a livello nipponico, ma quasi)
Intendiamoci, Xenogears è pure divertente eh!
So che da come ne ho parlato può sembrà che sia na specie d’agonia, ma in realtà ha un sistema di combattimento - o meglio due - decisamente innovativi e piacevoli, un bel mondo tutto da esplorare e una trama che vabbè, s’è capito
Se sembro esagerato nel “mettere in guardia” chi ci si avvicina è principalmente perché:
- Conosco abbastanza bene Xenogears
- Conosco (ahimé) il pubblico videogiocatore odierno
E per ultimo perché in certi casi non credo un gioco vada “venduto” più di tanto, si corre il rischio di creare aspettative fuorivanti, soprattutto per le persone “sbagliate”
Valutazione
Xenogears è solo per il penitente che vorrà passare [cit] un percorso di fede realizzato per un elite di giocatori che è disposta ad accoglierlo con tutti i suoi stupri (roba concepita da gente che manco l’ Hideaki Anno più arrapato, davvero), che saprà abbondantemente ripagare, donando una delle massime esperienze videoludiche a chiunque avrà il coraggio e la volontà di imbarcarsi nella sua epopea (poppea!)
I braccobaldi non possono che essere 5 su 5 !
Commenti
mercia
ottima recensione, gioco fantastico e colpevolmente sottovalutato ;)
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