Trump

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Era un po’ che non scrivevo di politica, e chiedo scusa perché so che l’argomento è parecchio indigesto a tante persone (sarà lo scotto da pagare per la mia adolescenza bakuniana ruggente, suppongo)

Che palle, tutti che parlano di Trump presidente…

No.

Abbiate pazienza: questo discorso lo potete fare con i film Marvel, coi meme da facebook e sì, Donald Trump è indubbiamente pure questo.

Ma sapete che c’è?

Che qui si parla di Storia, di pagine che entreranno di diritto nei libri di testo delle prossime generazioni.

Pagine inaudite, per massima parte imprevedibili…almeno, personalmente io non me lo sarei mai aspettato.

Reazione facebookata a tiepido

Tiepido perché comunque mi sono seguito quasi tutta la #maratonamentana

Io su Trump non ci avrei scommesso nemmeno un centesimo oh.

E come me penso pure quasi tutta l’UE, escludendo mia mamma che ci aveva preso alla grande.

Poi:

  • la logica del male minore era vera, ma solo fino ad un certo punto: il CV di Hillary come segretario di stato pesava molto, e non solo

  • I ricchi, wall street, lo star system e TUTTI i media (a senso unico come manco il peggio di Berlusconi da noi) non sono mai stati così lontani dall’America profonda e operaria

  • La nostalgia al potere, nella (vana) speranza di un ritorno ai tempi di Regan (dato terrificante per me)

  • Obama ha fallito, purtroppo, o comunque si ha questa percezione anzitutto tra le minoranze e i giovani che forse non sono proprio andati a votare (soprattutto colpa della Clinton, ok, ma non solo)

  • Il politicamente corretto dell’apparenza a tutti i costi ha spinto verso un presidente che le donne le “prende per la fica”, i musulmani li schifa a prescindere e che deporterebbe i messicani.

  • Michael Moore è un genio e io devo smetterla di sottovalutarlo

Riflessioni spicce

La vittoria di Trump la interpreto comunque come il totale fallimento della società occidentale moderna, soprattutto quella “di sinistra”.

Perché dal momento in cui tu, che da progressista dovresti stare naturalmente vicino a chi sta peggio puoi contare sull’appoggio di finanza, media e showbiz a scapito di quello degli operai delle acciaierie, degli allevatori e anche delle minoranze ghettizzate che con Trump dovrebbero avercela a morte per forza di cose allora beh, hai fallito e te lo meriti pure, uno così.

Fine di un’Era

Come già la Brexit aveva annunciato, direi che ora si chiude ufficialmente il capitolo storico dove molti di noi sono nati e cresciuti:

quello sucessivo alla guerra fredda, votato ad un’idea di globalizzazione spesso contorta, ma sempre fondata sul concetto di “unire”.

Unire popoli, mercati, nazioni, idee ed investimenti.

Spesso a scapito dei soggetti dell’unione stessa.

Lo scenario che si apre adesso, per contro spaventosamente divisivo, però, personalmente mi preoccupa molto di più.

E niente.

Il Clint Eastwood pensiero, seppur non è certo equiparabile allo squallore di Trump pur soffiando in quella direzione) sarà vecchio, ma ha ancora parecchio da dire.

Strane note a margine

Oggi, ironicamente, Late Messiah (una mia vecchia webnovel post-apocalittica) ironicamente compie 7 anni.

Ma no, onestamente no:

un personaggio come Donald Trump non l’avrei mai scritto nemmeno io.

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