Il Successo di Jessica Nigri
Tempo fa avevo fatto un post più generale a proposito delle sexy cosplayer, ma numericamente parlando (e quindi anche economicamente) mi sono reso conto che Jessica Nigri merita un discorso a parte e, comunque la si pensi nel merito, trovo che parlare di lei in quanto fenomeno dell’internet ci porti ad un discorso parecchio globale nel Cyberspazio moderno.
Ma voi non mi credete, e pensate solo alle zinne. Lo so.
Vediamo se riesco a farvi cambiare idea: pronti ?
Le Tette
Partiamo col botto siliconato, giustappunto.
Le bocce.
O meglio, la risposta semplice che otto persone su dieci vi daranno per spiegare la spasmodica fama di Jessica Nigri.
E intendiamoci, “risposta semplice” non significa necessariamente risposta sbagliata:
Le tette sono effettivamente l’esca fondamentale su cui va poggiandosi la base virale del successo di quella che oramai è la cosplayer più famosa del mondo. 1
Il Tetta Factor va poi combinandosi con il discorso che facevo in merito al cosplay, cioè ragazze sexy + universo nerd:
oggigiorno è oramai un binomio abbastanza sdoganato, certo, ma resta una scoperta pur sempre molto moderna e quindi con meno competitor.
Anche così però, restiamo nel regno delle risposte semplici e palesi…
Viral Marketing
Fermandoci un attimo a riflettere infatti, dovrebbe apparirci abbastanza chiaro quanto il numero di cosplayer belle e prosperose nel mondo non risulti certo risicato:
Eppure nessuna, nemmeno una star/imprenditrice del settore quale Yaya Han, è stata in grado di fare numeri e generare un eco social-mediatico minimamente paragonabile a quello della Nigri.
La domanda quindi, riformulata avendo assodato i punti di cui sopra, resta sempre la stessa:
perché Jessica Nigri riscuote tutto questo successo ?
Proverò a spiegarlo tramite qualche altro punto.
America (Fuck Yeah!)
Anche se cresciuta in Nuova Zelanda, l’avere un pubblico di riferimento anglofono e accesso alle relative convention statunitensi è stato un vantaggio importantissimo:
fotografie, passaparola, online buzz eccetera eccetera pesano estremamente di più se provengono dagli USA, poiché è praticamente da lì che ogni realtà internettiana trae ispirazione:
Per intenderci, il Comkiket di Tokyo o anche “solo” il nostro Lucca Comics & Games conteranno pure più avventori, ma il San Diego Comic-Con (o del più recente “cugino” newyorkese) finisce per catalizzare l’attenzione di tutto popolo del web interessato a certe cose, a Pechino tanto quanto a Bari Vecchia o Città del Capo.
Chiaro: pure tenendo conto del solo numero di “cosplayer gnocche americane” non possiamo dire di ritrovarci con quel che si dice una cifra ridotta, ma pensavo fosse il caso di sottolineare quest’ovvietà prima di passare al resto.
Gestione consapevole del proprio “tasso erotico”
Che si può sintetizzare molto bene con una parola inglese: teasing (per me rende parecchio meglio del nostro “stuzzicare”)
Questo punto è una regola fondamentale per ogni modella/attrice/cantante che lavora facendo leva sulla propria immagine, e più precisamente sulla propria sessualità:
scoprirsi, alludere, provocare senza MAI sconfinare nel nudo integrale o la pornografia (salvo si tratti di leak, ma quella è n’altra faccenda) è la chiave per costruirsi un pubblico più o meno morboso ma fidelizzato e attento.
Lo so, sembra un controsenso, eppure è la fatidica lambada che garantisce il successo delle varie subrette del caso a scapito delle pornostar più “navigate”:
mostrare un piatto squisito, apparentemente accessibile ed invitante ma in realtà eternamente irraggiungibile.
una specie di “scienza della profumiera” portata all’estremo.
Personaggio in linea coi tempi
Questo è il punto per me un po’ più triste, ma forse quello davvero cruciale per spiegare il successo di Jessica Nigri, e dimostra che avrebbe avuto un buon seguito (seppur infinitamente inferiore) anche se fosse nata uomo:
Jessica Nigri è l’esatta rappresentazione coatta della pop-culture nerd americana e, di riflesso, mondiale (per il discorso che facevo sopra)
l’umorismo random e scemo, l’ossessione per il kawaii, le contaminazioni che spaziano dalle mode Idol giapponesi ai minipony, l’infantilismo maturo
Infantilismo Maturo
Termine con cui sintetizzo l’unione tra elementi tradizionalmente legati al mondo dell’infanzia (cartoni animati con target dagli 11 anni in giù) e dinamiche più o meno adulte (deliri psicotici, omicidi, sessualità, humor nero).
Parecchi anime degli anni ‘10 (si veda per esempio Puella Magi Madoka Magica), il grosso della scena Newgrounds, le Imageboard, vari Youtubers nonché parecchi videogiochi indie sono tutti ottimi esempi di questa moderna sottocultura, che com’è naturale è andata talvolta contaminando (e/o a sua volta contaminandosi) con il mainstream
Jessica Nigri, capace di fare video da milioni di visualizzazioni in cui spazia agevolmente tra rutti, caramelle gommose, pokemon, tette, brillantini e piselli di gomma, è un po’ l’esasperazione personificata di tutto questo, come tale tanto condannabile da quello stesso mondo (che non di rado la disprezza in modi inauditi) tanto quanto identificabile come sua alfiera definitiva.
-
si può discutere a lungo sul fatto che lei sia considerabile o meno una cosplayer (non è mio interesse entrare nel merito della questione) ma più di 3 milioni e mezzo di like su facebook, senza contare Youtube e altri social media, direi che vogliono dire qualcosa. ↩
Commenti
Lily
è una troia di merda.
tutto lì.
e viviamo in un mondo in cui più sei troia più successo hai in proporzione.
te l'ho sintetizzato meglio direi.
Xab
veramente no, e oserei dire che nemmeno hai letto l'articolo se è per questo (parlo anche della tua facile teoria, anche se in termini più educati)
Alan
Il problema è quando viene invitata con tutti i tributi in italia (vedi festa dell'unicorno) e altrove...cioè è figa e nessuno lo discute, ma non sa fare niente, o almeno, niente più di quello che mille altre cosplayer fanno pure meglio e senza per questo camparci...
Scrivi un commento
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. Sono segnati i campi obbligatori *