Apocalypse [PS1] [Recensione]

6 minuti di lettura

C’è stato un tempo in cui la scienza era la mia religione, ora la religione è diventata la mia scienza e LA MIA SPADA!

…nostalgia, eh ?

Ma prego, continuate pure:

io v’aspetto qui.

…finito ?

Bene, allora si parte!

Neversoft

neversoft

Noti al mondo principalmente per la celeberrima saga di skateboard-game firmata da Tony Hawk, gli ex-ragazzi della fu Neversoft oggi lavorano a nuovi Call of Duty sempre più coatti a seguito della fusione con Infinity Ward.

In mezzo, tanti Guitar Hero ed il sottovalutato Gun: bello ma acerbo open world a tinte western che però dalla sua non poteva contare certe Rockstar

Ma, prima di tutto questo, giunse la mistica entità suprema che avrebbe cambiato le loro vite per sempre:

Bruce Willis.

MEEEEEEEERDAAAAA

apocalypse ps1 gioco
la quintessenza dell'estetica di un periodo

Il monologo del Reverendo con cui ho aperto il post me lo ricordavo (quasi) tutto a memoria la bellezza di 18 anni dopo.

Questo già fa capire l’impatto che Apocalypse ebbe nei confronti di noi che eravamo pischelli nel 1998:

Per chi era ancora fresco fresco dello svezzamento a suon di Biker Mice da Marte, City Hunter, giochi tamarri della Gig e generici film d’azione del decennio precedente (pedissequamente trasmessi da Mediaset), Apocalypse rappresentò il proverbiale sogno divenuto realtà.

Sì, direi proprio qualcosa tipo lo Svisceratore IV per Bart.

Chi era Bruce Willis nel 1998

bruce willis wi-fi

Attenzione che questa è nostalgia che fa male:

Vent’anni fa Bruce Willis non era un tizio pelato in smoking che gira per l’Italia alla ricerca del Wi-Fi.

Vent’anni fa Bruce Willis era QUESTO:

Il (quasi)pelato più cazzuto del mondo cinematografico, l’ideale risposta anni ‘90 a quello che Stallone e Schwarzenegger erano stati nei primi anni ‘80:

L’antieroe action adeguato ad un periodo in cui i film d’azione ad alto budget stavano lentamente iniziando a sparire, almeno per come li avevamo conosciuti, e come aveva praticamente predetto il compianto Alan Rickman nei panni di Hans Gruber.

Just another American who saw too many movies as a child? Another orphan of a bankrupt culture who thinks he’s John Wayne? Rambo? Marshal Dillon?

esercito delle 12 scimmie
A proposito di Willis: ricordatevi che prima o poi dovrò scrivere de L' Esercito delle 12 scimmie, uno dei miei film preferiti.

Nota all’italiana: un ottimo Mario Cordova prestò la voce a Willis nella nostra localizzazione (per me decisamente più godibile dell’originale inglese), e per me il suo “MERDA” di cui sopra risultava doppiamente divertente: all’epoca infatti Cordova doppiava pure Kevin Sorbo nella (letteralmente) mitica serie Hercules, di cui il sottoscritto non perdeva un episodio.

Roba da Nerd

Come forse saprete, originariamente Trey Kincaid (il personaggio di Willis) avrebbe dovuto svolgere un ruolo da comprimario, ma fu ben presto promosso a quello di protagonista.

Questo principalmente per una scelta logistica:

Il protagonista parla poco, ed evidentemente a Willis partecipare ad un videogame non interessava poi granché.

Willis’ character, Trey Kincaid, was initially meant to be a non-playable sidekick character, but his role was eventually changed to that of the main playable character, thus reducing the necessity for him to have as much spoken dialogue as was originally intended as the scope of Willis’ involvement decreased as development went on. In the finished game, Willis’ vocal contributions are limited mostly to the occasional one-liner and a few brief lines of dialogue in story sequences. Willis’ face was photo-mapped onto Trey Kincaid’s character model, but he didn’t perform any motion capture work for the game. (da Wikipedia)

In pratica, dopo che Bruce li aveva bellamente pisciati, gli sviluppatori dovevano sfruttare tutto lo sfruttabile per portare a casa la giornata approfittando il più possibile dall’immagine dell’attore.

Stesse logiche, ma altri tempi, decisamente:

Specie se consideriamo che ora come ora parecchie celebrità farebbero a gara pur d’apparire nel Call of Duty di turno.

Gameplay

Dopo tante manfrine, arriviamo ora ad uno dei punti più importanti dell’articolo.

Apocalypse è basicamente un frenetico sparatutto in terza persona condito da una diversificata moltitudine di sequenze platform, spesso complicate da una telecamera non sempre allo stato dell’arte e un 3D che comunque stava ancora muovendo i suoi primi più seri passi.

Nel compelsso? Dannatamente divertente, appagante e spesso pure parecchio difficile.

A coronare il discorso, ovviamente, i classici boss di fine livello…e visto che parliamo dei Cavalieri dell’Apocalisse direi che quel classici in questo caso ci sta tutto:

Le boss fight erano interessanti, impegnative e ben congegnate: come tutto il resto del gioco figlie di un ottimo level design complessivo.

Ambientazione

apocalypse ps1 gioco

Tralasciando il gioco giocato e l’imperiosa figura di Willis, un merito non da poco (per chi scrive probabilmente il migliore) erano i colori, lo stile e la scelte estetiche caratterizzanti il teatro che faceva da sfondo delle peripezie di Kincaid.

apocalypse ps1 gioco

Sulla carta nulla di particolarmente originale eh, eppure un minimo forse sì:

un futuro post-apocalittico, religione e scienza che si mischiano, armi ed esplosioni, decadenza e musica rock depressamente incazzata.

Per certi versi, ‘sto gioco sintetizzava metà degli anni ‘90.

end-of-days
E se pure Schwarzenegger (!) un anno dopo se ne uscì con un film come questo, capite da voi quanto Apocalypse fosse perfettamente in linea con la pop culture dell'epoca

Il tutto pur sempre inquadrato sulla sopracitata figura di Bruce Willis, tra l’altro fresco fresco da Il quinto elemento:

Apocalypse era pronto ad esasperare simili futuri fantascientifici con mistica crudezza tamarra ai limiti del horror-movie.

E in questo fu semplicemente meraviglioso.

SPOILER

Il boss finale, la Bestia, l’anticristo, è il Presidente degli Stati Uniti.

…e sì, direi che stiamo pensando tutti alla stessa cosa.

Grafica

apocalypse ps1 gioco

Paragrafo che ai fanatici del 4K farà ridere, ma che risultò molto importante per il successo di Apocalypse e della stessa Neversoft, che impiegò lo stesso engine per il debutto del sopracitato Tony Hawk e il gioco di Spiderman del 2000.

Already having in mind that they were going to begin work on Tony Hawk following completion of Apocalypse, the team said they had developed rough in-house playable demos of Trey Kincaid skateboarding around Apocalypse’s game environments in order to experiment with the way they wanted Tony Hawk to feel

Graficamente Apocalypse fu grandioso: l’acerbo 3D impiegato con mestiere e perizia, l’inserimento degli schermoni proiettanti veri e propri filmati un grande tocco di classe.

Musica

Eh già!

No, non vi state sbagliando:

quei tizi nel monitor sono proprio i System of a Down, solo che all’epoca tolta la solita nicchia li conoscevano in quattro (compresi quelli di Neversoft, evidenntemente).

Diversa storia per Poe, a suo modo per un breve periodo regina delle commistioni tra alternative rock anni ‘90 e trip hop, che qui si spinse addirittura oltre impersando uno dei boss (!!) il Cavaliere della Peste.

(probabilmente per lo standard odierno questo minuto è più condito di sessismo machista di un qualsiasi comizio di Donald Trump)

Conclusioni

Certamente non privo di perdonabili difetti (primo fra tutti l’ovvio invecchiamento “precoce”, tipico per un gioco simile) a suo modo squisitamente sguaiato e casinaro, Apocalypse è uno di quei videogame che non si nominano mai ma di cui difficilmente qualcuno si dimentica mai davvero, e scusate se è poco.

Voto nostalgico:

4 braccobaldi su 5 !

Voto moderno:

3 braccobaldi su 5!

Bonus: Excursus Personale

Da bimbo rimasi talmente colpito dal setting di questo gioco che, tramite mamma, ossessionai la mia videoteca di fiducia nella speranza di trovare la VHS del film da cui Apocalypse era stato tratto.

E no, non esiste.

Lo so.

Adesso lo so. All’epoca mica c’era wikipedia, oh.

Morale della favola, però, fu così che scoprii del tutto casualmente Apocalypse Now (a tipo 10 anni, BEI TEMPI!)

Commenti

Emerson Edmilson

tutto perfetto, bravissimo...un unico appunto: " un futuro post-apocalittico, religione e scienza che si mischiano, armi ed esplosioni, decadenza e musica rock depressamente incazzata. " direi che non è post-apocalittco, forse più preapocalittico =)

Cumbrugliume

Un bel viaggio nel passato! Lacrimuccia anche per la locandina di End of Days, portai la mia ex ragazza al cinema a vederlo e ancora quando la vedo me lo rinfaccia :D

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