Loveless e Final Fantasy VIII

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Attenzione: anche se non dovrebbero esserci spoiler particolari, per sicurezza la lettura è sconsigliata a chi non dovesse aver terminato Final Fantasy VII e Final Fantasy VIII.

Quando affermo che giocando e rigocando ai vecchi Final Fantasy mi sembra sempre di scoprire qualcosa di nuovo non lo dico tanto per dire:

Ciondolando in giro con l’Highwind verso la fine di Final Fantasy VII (inizio Disco 3) ho parlato con il buon vecchio Cid che, di punto in bianco, ha iniziato a raccontare di quella volta in cui andò a vedere Loveless a teatro (!)

Dopo aver sottolineato il suo essersi bellamente addormentato ad opera in corso, il nostro caro Capitano ha recitato a memoria le ultime battute della piece, probabilmente le uniche che aveva effettivamente ascoltato (e solo perché svegliato da un altro spettatore stizzito dal suo russare imperterrito):

Cid Higwind cita Loveless
Lo screenshot vero e proprio

“Do you really have to leave?”

“I promised. The people I love, are waiting.”

“…I don’t understand. Not at all. But… please take care of yourself.”

“Of course… I’ll come back to you. Even if you don’t promise to wait. I’ll return knowing you’ll be here.”

La cosa interessante che mi è saltata immediatamente all’occhio è che, soprattutto l’ultima frase, sembra grossomodo coincidere con il fulcro del discorso tra Squall e Rinoa nelle fasi conclusive di Final Fantasy VIII.

Il dialogo è un elemento catalizzante del gioco, tanto che non a caso le relative frasi vengono riportate anche nel celeberrimo filmato introduttivo:

Insomma, emergono parentele interessanti, che non so quanto siano state considerate poi con tutto il ricamo nomuriano mostrato in Crisis Core e altri esponenti della Compilation di Final Fantasy VII (sigh)

Curiosità: L’origine di Loveless

Loveless è un album del 1991 della band irlandese My Bloody Valentine, disco che sembra andasse per la maggiore tra lo staff Squaresoft a lavoro su Final Fantasy VII (viene da chiedersi se non c’entrino qualcosa con il cognome del buon Vincent!)

Se si fa attenzione, si può anche intravedere il nome della band in uno dei poster che appaiono nel Settore 8 di Midgar:

Sector 8 Loveless
Il Settore 8
My Bloody Valentine
close-up

Infine, la ragazza raffigurata nel suddetto poster sarebbe ispirata a nient’altri che Bilinda Butcher, cantante del gruppo.

Bilinda Butcher
Bilinda Butcher

Insomma: Loveless nascondeva già qualche chicca ben prima di diventare una scusa per far dire a Gackt “The Gift of the Goddess” ogni 5 minuti, e non è da escludere si trattasse di una sorta di bozza / riferimento indiretto verso quello che sarebbe stato Final Fantasy VIII, il cui sviluppo cominciò nel 1997, proprio durante la traduzione inglese di Final Fantasy VII.

Commenti

Marco Bortone

è sempre bello trovare queste piccole chicche, che più che legarsi al gioco e Lore in se di FFVII/FFVIII si legano alle persone che questi prodotti li fanno e che in essi ci mettono vita, passioni e pensieri del momento. Si tende a dimenticarlo a volte, che queste storie, questi prodotti, in ogni bit animazione fondale e passaggio sono stati comunque creati da PERSONE e non sono usciti fuori dal nulla. Bravo!

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