Kingsglaive: Final Fantasy XV [Recensione]
Dopo i discorsi fatti in quel di marzo, eccoci di fronte al film che introduce all’universo di Final Fantasy XV.
Ce la fa, non ce la fa ? Vediamo un po’…
Spiccatamente Final Fantasy
Ascoltando Lena Headey / Lunafreya (o Cersei Lannister per gli amici Stark all’ascolto) in guisa di Marlene da Advent Children raccontarci un prologo fatto di Magitek, Imperi e Guerre è impossibile non pensare a Final Fantasy.
Scontato, dite?
Allora si vede che la serie la conoscete poco:
Tutto considerato, escludendo l’universo di Matsuno (Final Fantasy XII) era dai tempi di Final Fantasy IX che non si vedeva un’ambientazione che suona così grossa , pregna di popolose nazioni culturalmente ben definite pronte a darsele di santa ragione.
Insomma: partiamo bene!
Grafica
Fa sempre un po’ strano fare questo discorso per un film eh ?
Beh che dire, superba è una definizione calzante:
Oramai la CG ha fatto tanti passi avanti che entro qualche anno (forse già adesso?) sarà davvero un’impresa distinguerla dalla realtà, ed inoltre il fatto che sia tutto in Computer Grafica crea una certa coesione d’insieme, evitando quell’orrido senso di miscuglio che personalmente incontro spesso nelle pellicole tradizionali dove abusano del digitale.
Di contro, possiamo dire che il progresso ha un po’ assuefatto il pubblico:
Visivamente nel 2007 Advent Children fu qualcosa d’incredibile, e Spirits Within nel 2001 (almeno in questo) una vera e propria rivoluzione.
Kingslaive è certo impressionante, ma fondamentalmente rientra nei confini già tracciati da un pezzo, anche se questo non è certamente colpa sua.
Stile
Nel paragrafo sopra abbiamo appurato che il livello grafico è altissimo, ok.
Ma come viene impiegata tutta questa qualità tecnica ?
Beh, davvero bene:
La commistione tra elementi magico-medievali e moderni è resa magnificamente, come del resto già ci si aspettava ai tempi del famoso Versus XIII (cioè il prototipo incompiuto di ciò che sarà Final Fantasy XV).
Le scelte di design sono ottime sia per quanto riguarda edifici e ambienti che per i personaggi…certo, quest’ultimi sembrano usciti da un catalogo anche quando bazzicano per i bassifondi, ma questo rientra tutto nella cifra Square e quindi non ci si può lamentare troppo.
Diversa storia per le scene-spot di marchi reali (ciao, Audi!), protagoniste di product placement ai limiti del ridicolo.
Più Nyx e Meno Noctis!
Il personaggio di Nyx (protagonista pensato appositamente per il film) e i Glaive in generale mi sono sembrati molto riusciti e più accattivanti di quanto s’è visto dei protagonisti del Final Fantasy XV vero e proprio.
Ovviamente è una faccenda di gusti e impressioni parecchio superficiali, quindi prendetela con le pinze.
Regia
Takeshi Nozue, che aiutò Nomura nella regia di Advent Children, qui è l’uomo solo al comando:
E meno male, perché il ritmo e le scelte di regia sembrano decisamente più azzeccati e conditi da ottime scene d’azione, formando un pacchetto complessivo forse più vicino al cinema occidentale (ma comunque stretto parente di quanto la Square Enix ci ha offerto negli ultimi anni).
Colonna Sonora
Se togliamo il tema principale della solita ottima Shimomura e qualche altro brano sparso, il lavoro di John R. Graham suona un po’ tutto come “generica musica da trailer”, e chi vi scrive è un grande fan dei Two Steps From Hell eh, quindi massimo rispetto per la categoria, diciamo solo che in un film di due ore mi è sembrata una OST un po’ anonima nel suo essere ridondante.
Doppiaggio (Inglese)
Tralasciando i nomi altisonanti che fanno un ottimo lavoro (Aaron Paul, Sean Bean e la già citata Lena Headey), direi che per il resto rasentiamo la sufficienza:
Ascoltando i personaggi secondari si sente il classico doppiaggio americano riservato ad anime e videogiochi giapponesi, ovvero prodotto con fortune alterne.
(no ok, non a QUESTI livelli eh)
C’è da dire che Kingsglaive è stato doppiato anche in italiano (dal trailer parrebbe molto bene), ottima scusa per riguardarselo localizzato tutto per noi.
Trama
Eccoci, siamo arrivati al momento cruciale!
Intanto diciamo subito che è molto bello vedere il film affrontare tematiche attuali come l’integrazione degli immigrati in una società spiccatamente conservatrice.
Visto il contesto militare è gradito il ritorno della classica guerra contro l’Impero di turno (vero e proprio must dei vecchi Final Fantasy)…tuttavia la carne al fuoco è davvero tanta e forse viene servita un po’ tutta assieme e troppo in fretta, rendendo l’intreccio un po’ pesante, sebbene i tempi giustifichino certe scelte:
Non dimentichiamo che Kingsglaive fa parte di qualcosa di più grande di lui, di cui rappresenta anzitutto un’introduzione, più che uno vero e proprio spinoff.
Alegher, alegher !
Uno dei problemi principali delle produzioni Square Enix è lo spiccato e soffocante senso di dramma perenne, quel prendersi troppo sul serio che in altri contesti porta alla noia e all’involontariamente ridicolo.
Kingslaive da questo discorso ne esce relativamente bene, grazie al suo contesto più giustificabilmente serioso e al proprio minutaggio cinematografico, merito anche della sceneggiatura di Takashi Hasegawa che non ci ha ammorbato troppo con reiterati pipponi mentali.
Conclusioni
Sarà che quando si parla di Square Enix le mie aspettative partono sempre sottozero, sarà che il genere, le tematiche e lo stile rientrano perfettamente nelle mie corde, ma Kingsglaive mi è piaciuto davvero parecchio.
È un film che difficilmente potrà essere digerito da chi non ama intrecci militari / socio-politici ed è imperativo tenere sempre in considerazione la sua natura da “apripista”.
Ciò nonostante penso possa essere apprezzato da un buon numero di persone, principalmente da chi conosce bene (con tutti i suoi alti e bassi) la cifra stilistica della saga di JRPG più famosa del mondo.
E questo, con buona pace dei votacci di RottenTomatoes, è in effetti tutto ciò che Kingsglaive doveva davvero essere.
Voto
4 Braccobaldi su 5
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