David Bowie
Sono un po’ scosso.
Sembra che questo blog stia diventando una sorta di enorme necrologio, lo so…abbiamo appena finito di seppelire Lemmy, ed ecco che pure il Duca ha lasciato questa valle di lacrime.
Lo so: rischio di passare per uno dei tanti sciacalli mediatici che vanno gozzovigliando su questi decessi, ne sono consapevole…però sembra davvero che le tre Moire si stiano divertendo un po’ alle spese di chi ama la musica rock (e non solo):
Il 9 gennaio avevo iniziato l’ascolto di Blackstar, che avrei voluto pure recensire qui…anche se adesso credo sia il caso di rimandare ogni commento ad un futuro dove un po’ tutti avremo metabolizzato la scomparsa del suo autore.
Del resto, considerando che David combatteva da 18 mesi contro il cancro, non è da escludere sapesse che questo sarebbe stato il suo ultimo disco, il che pone tutto di fronte ad un’altra (ulteriore) chiave d’ascolto.
Ziggy
"I was looking for your ass"! A parte che a me 'sti video fanno paura (in ogni senso del termine), 'sto ragazzaccio ...
Posted by Andrea Corinti on Sabato 9 gennaio 2016
Personalmente, come ho scritto due giorni fa su facebook, a me David Bowie faceva un po’ paura.
In senso buono, certo, ma m’inquietava, sembrava mettere in discussione tutto quello che ascoltavo e, parlando dei suoi lavori più moderni (post anni ‘90), mi è sempre riuscito difficile capirlo fino infondo…
Del resto David Bowie è una figura che associo indistintamente agli ascolti dei miei genitori, ad ogni forma d’arte visiva oltre che sonora, a Hideo Kojima, a classici del Pop tanto quanto della Musica Sperimentale, a Zoolander, al Sax, a Freddie Mercury, a Labyrinth…a tutta una serie di universi che tra loro non dovrebbero c’entrare nulla.
Forse proprio per questo, David Bowie era, è e resta un nome con cui si può sintetizzare tutto ciò che è Creatività.
E nel corso della storia umana, direi che non ce ne sono stati mica tanti, di nomi così.
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