Synthwave - Una purissima audio droga
Ieri il buon vecchio Diccì, mio amorevole figlioccio di cetramoddiana memoria, se ne è uscito tutto baldanzoso parlandoci della Synthwave.
La cosa buffa è che io ‘sto termine non l’avevo mai sentito, ma lei, la Synthwave in quanto tale, la conoscevo già bene:
Nei fatti, al suo stato primordiale, la conosce ogni appassionato di musica elettronica anni ‘80 che si rispetti, principalmente quella da colonna sonora…insomma, Giorgio Moroder ed i suoi baffi, John Carpenter, Vangelis e relativi colleghi
Ma la conosce pure, e meglio, chi s’è visto Drive e chi ha giocato quel piccolo capolavoro indie di Hotline Miami…
In buona sostanza, da quanto ho capito, la Synthwave è un crogiolo di effettistica, melodia e trip moderni ma dichiaratamente ispirati e fondati sulla stilistica tipica degli anni di Magnum P. I. :
Non troppo lontano da True Survivor e tutto il resto della colonna sonora di Kung Fury, ma che da il meglio di se in lunghe e sperimentali elaborazioni puramente strumentali
Da circa 24 ore oramai ascolto ininterrottamente pezzi di Orax, Dance with the Dead, 80’s stallone (!!!!) e un botto di altri
Perché sì, ho sempre il solito vecchio cuore rockbluesmetallaro, è vero, ma è lo stesso pur sempre innamorato dei Depeche Mode e del Cyberpunk (e in questo discorso in qualche modo il cyberpunk secondo me c’entra tantissimo) nonché estimatore di tante diverse realtà musicali interessanti e praticamente di tutta la produzione ottantiana…
insomma, appicciate Spotify (o youtube, o quello che volete) e seguite la Ravanello Way:
Perché sì, è un po’ un a volte ritornano, ma di quelli originali.
E perché è vero che certe sonorità non passano mai di moda, ma le altre sì.
E questo spesso è un peccato.
Un imperdonabile peccato.
Che Giorgio Moroder sia con voi.
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