Metal Gear Solid V: The Phantom Pain [Prime Impressioni a caldo]
Mi sono fermato dopo la quarta missione, ho preso ad esplorare, reclutare tizi / cose / animali a caso man mano che finivo tra i villaggi occupati nei miei giretti.
E mi sono ascoltato tutte le audiocassette sbloccate finora e ripassato in privata sede l’invasione sovietica dell’Afghanistan:
Il dettaglio storico miscelato con la narrativa è fenomenale, ed è una di quelle cose che io non mi stancherò mai d’amare visceralmente di Metal Gear
Esempio non spoiler: dietro il colpo di stato delle Seychelles del ‘79 (accaduto realmente) a quanto pare c’erano anche Miller e i suoi. Fantasia e realtà che si sposano in modo idilliaco.
Cioè insomma, la firma di Kojima si legge anche in questa competenza e meticolosità storica, nello stile che aveva portato in scena la rivoluzione sandinista in Nicaragua e il disarmo del Costa Rica per Peace Walker (ma qui evidentemente è tutto più grande)
La cosa “furba” è che raccontando lo scenario afgano degli anni ‘80, Kojima butta lì (manco tanto sottovoce) come terrorismo mediorientale, jihad ed estremismo islamico - faccende quanto mai contemporanee - derivino per buona parte dagli eventi di quel periodo.
Del Prologo non dirò nulla, salvo ribadire quanto è esagerato, quanto sprizzi di kojimità da ogni singolo frame.
Per il resto: beh…sembra costruito apposta per me, assemblando tutto ciò che ho amato di Red Dead Redemption a quella che resta una delle saghe a cui tengo di più. Le mie uniche, piccole remore fino a questo momento:
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Le scritte sono piccolissime. Già l’avevo notato in Ground Zeroes, ma in questo frangente c’è molta più roba da leggere, tra Motherbase e tutto il resto, e mi sarebbe piaciuto un sistema per ingrandire il font (sarà che sono un po’ ciecato io eh)
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Nulla togliendo a Sutherland, mi manca un casino la voce di David Hayter.
In conclusione
fin’ora, dico solo che è così bello da sentirsi male.
Commenti
Paolo
Spettacolare unico fantastico. ...kojima sei un dio. ....e non dirò altro
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