Lemmy

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Non è facile.

Continuo a scrivere frasi su frasi solo per poi massacrare il tasto backspace e cancellarle.

E dire che io in linea teorica non dovrei postare quaggiù almeno per un mesetto o due… (è ancora tutto sottosopra e work in progress)

è che…

beh, è che è morto Lemmy.

Sembra quasi una bestemmia articolare una frase del genere.

è morto Lemmy

Un autentico controsenso.

Perché sì, Ian Fraser Kilmister era un uomo di settant’anni che aveva appena fatto in tempo a compiere la cifra tonda, giusto cinque giorni fa…

Perché, a voler essere obbiettivi, logica e buon senso non sapevano spiegarsi come un uomo dalla vita vissuta così intensamente (per usare un eufemismo) fosse riuscito a campare tanto a lungo.

Tutto comprensibile e preventivabile, quindi.

Il fatto è che i piccoli adolescenti metallari, quelli ribelli e un po’ infantili che in tantissimi continuiamo a portaci appresso in qualche angolo più o meno remoto del subconscio, ‘sta cosa non la concepiscono per principio.

è come fosse morto un supereroe

è stata la prima cosa a cui ho pensato.

Come se avessero portato via per sempre Batman o Kenshiro.

E quel piccolo metallaro lì c’ha giusto un groppo in gola, un po’ come Lemmy quando canta.

Cioè, quando cantava.

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