Dylan Dog 338 - Mai più, ispettore Bloch [Recensione]
Di sicuro s’è fatta attendere, questa pensione.
Per Bloch, giusto quella trentina d’anni scarsi
Per noi, un annetto o giù di li
Di quello che c’è dietro in questa sede ne abbiamo parlato, riparlato e parlato ancora giusto un mese fa…ma è arrivato finalmente tempo di toccarla con mano, come m’è capitato nel Road to Lucca Comics di quest’anno
Paola Barbato
Come ho detto quasi ovunque, ho apprezzato il suo numero duecento ma non ho MAI digerito/perdonato Xabaras! e In nome del padre
Anzi, con ogni probabilità quei due li sono i Dylan Dog che meno mi piacciono in assoluto (perché estremamente rilevanti alla trama globale del nostro)
Quindi diciamolo: la pur brava Barbato personalmente l’aspettavo al varco, non ne faccio mistero, e continua a non essere tra i miei autori preferiti.
Dylan Dog e Bloch snaturati ?
No, affatto.
Anzi, se vogliamo dirla tutta c’è solo un personaggio ricorrente dell’universo di Dylan che m’è sembrato fin troppo caciarone e fuori dai suoi panni (chi vuol intendere intenda, no spoiler), però ci può stare, e a memoria non credo sia nemmeno la prima volta
Ergo tranquilli: i capisaldi ci sono tutti, la storia nel suo essere indubbiamente rivoluzionaria non porta nessuno stravolgimento.
Cioè, eccetto quello che si vede già dalla copertina, si capisce.
Anzi, a dire la verità forse un pochino premere sull’acceleratore del cambiamento sarebbe stato pure meglio
Forzature
Non ne ho trovate, e personalmente per me la notizia è questa.
Cioè, a vedersi, con la cover di Stano che va ad aggiungersi ai quattro miliardi d’omaggi al celeberrimo Spider-Man No More di Romita, con l’esigenza di dare una risposta nitida al tanto sventolato cambiamento del nuovo Dylan, veniva un po’ istintivo pensare a qualcosa di “obbligatoriamente shockante”
Invece questo 338 scorre via in modo naturale, come se in fin dei conti tutti ci aspettassimo che il nostro ispettore, se proprio doveva raggiungerla, la pensione l’avrebbe presa così.
E per un personaggio tanto complesso qual è Bloch riuscire a portare a casa il risultato non era affatto cosa da poco, quindi chapeau.
Disegni
Bruno Brindisi è un istituzione, che gli vai a dire?
Ecco, giusto una cosa: tablet e simili mi sembrano stonatissimi.
Sarà il bianco e nero, sarà che per un po’ ho pure creduto si trattasse di fotografie (eh) ma boh…forse anche per la loro presenza fin troppo frequente, ridondante, quasi a dire “ehi guardatemi! sono un innovazione moderna dentro un albo di Dylan Dog !”
Non riesco a “connetterli” bene all’universo di Dylan, e non so se ci farò mai l’abitudine…anche se ovviamente parliamo di dettagliucci, intendiamoci.
Conclusioni
La storia di sottofondo possiede alcuni elementi intriganti:
la figura di Nora, ad esempio, è ben lontana dalle classiche “Dylan Girl” (anche da quelle socialmente più simili a lei) e l’ho trovata caratterizzata davvero molto bene.
Peccato non poter dire lo stesso di Gus, a suo modo “co-protagonista” di diverse pagine che in mi sono parse quasi tutte estremamente noiose.
Complessivamente, una sottotrama che poteva essere gestita meglio oppure essere silurata a beneficio di qualche altro elemento interessante, vedi la famiglia di Nora
Aldilà di questo,
bene. Non mi straccio le vesti ne urlo di gioia, ma se non altro parliamo di una storia più nelle mie corde rispetto a Spazio Profondo, e che mi sento di promuovere senza troppe riserve.
Commenti
Nancy Infascelli
....io invece sono un po' schifata, non lo so......tanta retorica e idee che mi sembrano riciclate per portare un - e bloch così va in pensione! - con un bel flash
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