Nadia - Il Mistero della Pietra Azzurra [Recensione]

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Fushigi no umi no Nadia, altrimenti detto The Secret of Blue Water ma noto nel bel paese con il nome Il Mistero della Pietra Azzurra è un anime del 1989 (non per niente coetaneo del sottoscritto), opera prima del celeberrimo studio d’animazione Gainax nonché seconda fatica da regista per il buon Hideaki Anno…se non v’interessate molto di Anime probabilmente questi nomi non vi diranno niente, ma immagino che ogni buon otaku che si rispetti dovrebbe aver già urlato “Oh cazzo, Neon Genesis Evangelion !!! KYAAAAAAA”

Ventimila leghe sotto i mari

e il papà di Evangelion

Una strana coppia, è proprio il caso di dirlo: specialmente se vi ricordate Nadia per qualche sporadico episodio visto sulle reti mediaset e lo associate alla celeberrima sigla di Cristina D’Avena.

Ed in effetti, anche nella sua pregevole versione Yamato Video, ridoppiata e senza censure (idiozia tradizionalmente immancabile negli adattamenti del biscione, come si diceva già con Dragon Ball), nelle battute iniziali, stile di disegno a parte (Yoshiyuki Sadamoto è il character designer di entrambe le serie) difficilmente riscontrerete qualche visibile parentela con Evangelion

Nadia inizia infatti coinvolgendo e affascinando nel più puro stile Miyazaki (non a caso autore del concept originale, che si rifà al suo Laputa): il volo, l’Europa ottocentesca, il garbato e divertente umorismo…prevale insomma un clima spensierato, nonostante i temi inizino ben presto a farsi abbastanza adulti

Come si diceva, l’idea di base per storia / ambientazione nasce dal celebre romanzo di Jules Verne (da cui è - ovviamente - tutto LIBERAMENTE tratto, intendiamoci eh! quindi se dovete farci una ricerca per scuola evitare prego) e dal già citato concept di Miyazaki, improntato nella resa di un ottimo anime per ragazzi.

E fin qui, tutto regolare, non ci piove: qualità tecnicamente elevatissima (considerate che si parla di una serie del 1989), comparto audio magistrale, personaggi simpatici e accattivanti (e poi diciamocelo, Nadia era si una gran cagacazzi ma si era un po’ tutti innamorati di lei - e nel mio caso anche di Grandis)

Tutto bello…ma vi starete chiedendo che c’azzecca il mio preambolo con Evangelion, se Nadia è “tutto qui”

Beh, per farla breve, dopo un bel po’ di episodi di fattura squisitamente Ghibli, Hideaki Anno vi STUPRERÀ con concetti, idee e tematiche che per molti versi preannunciano ciò che sarà l’epicentro del suo futuro fiore all’occhiello.

Esagero? Forse. Ma sta a voi giudicare provando l’evoluzione narrativa di questo grande classico Gainax sulla vostra pelle e traendo quindi le vostre personali conclusioni

Isole.

Dannatissime, maledettissime, isole

Si parla di un anime di 39 episodi, di certo non abbastanza per farne un vero e proprio shonen ma neppure così pochi come ci si aspetterebbe dallo standard dei seinen, ma di fatti va detto che buona parte delle puntate sembrano scadere inevitabilmente nel filleraggio più becero:

La mini-serie di episodi ambientata sulle isole, in cui Shinji Higuchi sostituisce Anno alla regia per problemi di budget (classico cruccio dei titoli Gainax) rappresenta all’atto pratico solo una serie di fastidiosissimi filler che rovinano l’atmosfera facendo inevitabilmente perdere interesse allo spettatore, specie perché inserite nell’arco narrativo in un punto piuttosto scomodo: un insipido intermezzo tra un episodio meraviglioso e cruciale ed il (bellissimo) finale

Sarei un bugiardo se non dicessi che questi 7/8 episodi (a volte intermezzati da puntate comunque valide) minano seriamente la godibilità dell’anime (che resta comunque bellissimo) e non avvertissi che l’epilogo per certi versi tende a lasciare con l’amaro in bocca, ma parliamo comunque di quisquiglie se paragonate alla qualità complessiva di quello che è, a tutti gli effetti, un prodotto generazionale

Jean, Nadia, Marie e Il Team Gratan

Tra il sorriso ed epicità, sti ragazzi vi resteranno davvero nel cuore

Adattamento Italiano

Come già detto esistono due versioni Italiane di Nadia: una mediaset (censurata e rimaneggiata in più punti) e una, ben più fedele, della Yamato Video (disponibile in DVD), i doppiatori delle due versioni differiscono completamente salvo per quanto riguarda le voci di Sanson (Diego Sabre) e del protagonista Jean (Davide Garbolino).

Parlando strettamente dell’edizione Yamato (che è quella che consiglio per forza di cose) il cast di doppiattori nostrani svolge un lavoro più che eccellente

“Tributi” e Similitudini Sospette

Nadia nasce celebrando numerosi classici dell’animazione nipponica (Yattaman in primis, parlando del Team Gratan) per poi divenire a sua volta celebrato dai suoi successori (Neon Genesis Evangelion, manco a dirlo, su tutti).

Controversa è poi la questione che lo coinvolge con il disneyano Atlantis - L’Impero Perduto (41° classico della casa di produzione del topastro), per la quale rimando tutti quelli che conoscono entrambe le opere (e non temono quindi spoiler di sorta) a questa pagina in cui lo spinoso argomento viene accuratamente trattato

Perché guardarlo:

  1. Storia appassionante
  2. Ambientazione “storica” originale
  3. Pregevole realizzazione tecnica
  4. Staff d’eccezione
  5. Il leggendario team Gratan!
  6. Un vero e proprio cult

Perché NON guardarlo:

  1. Puntate filler fastidiosissime
  2. Un po’ lento ad entrare “nel vivo”
  3. Ripetitività di alcuni dialoghi volti ad enfatizzare il duello “scienza/natura”, a tratti portandolo all’esasperazione

Note

  • Hayao Miyazaki = vera e propria leggenda vivente dell’animazione nipponica, principale regista e fondatore dello Studio Ghibli (La città incantata, Il Castello errante di Howl , Principessa Monoroke…)

  • Seinen = anime più adulti e spesso sconsigliati al pubblico più giovane e/o impressionabile, in genere presentano trame molto complesse, un alto livello tecnico e contano pochi episodi (Neon Genesis Evangelion, Wolf’s Rain, Death Note)

  • Shonen = anime dedicati ai ragazzi, solitamente con tematiche e personaggi non troppo complessi e particolarmente incentivati alla serializzazione (Dragon Ball, One Piece, Naruto, Bleach sono tipici esponenti del genere)

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